Dott.ssa Patrizia Tombaccini

Dott.ssa Patrizia Tombaccini

psicologo ad indirizzo clinico e di comunità

Sono stanca, non trovo l’uomo giusto e mi sento patetica

Scrivo in un momento di sconforto totale. Sono appena tornata da una vacanza alle Canarie, fatta soprattutto perché mi sentivo stanca e con la speranza mi sollevasse il morale da questo anno pesante. In realtà sto peggio di prima, in isolamento e a lavorare da casa, ancora. Dall’inizio della pandemia sono successe tante cose. Ho finalmente chiuso una relazione che non mi interessava, ho ripreso i contatti con quello che pensavo fosse l’uomo della mia vita, siamo riusciti a vederci qualche volta per poi constatare che crescere divisi per 6 anni ci ha ovviamente portato ad essere delle persone diverse. Lo dico abbastanza serenamente ora, ma ad Agosto è stato un trauma, non mangiavo e non dormivo e mi svegliavo urlando. Nei mesi successivi mi sono un po’ ripresa e ho provato a conoscere persone online e non, ma si sono rivelati dei disastri. Il primo mi ha illusa e presa in giro, umiliandomi quando gli ho chiesto spiegazioni per il suo comportamento incoerente. C’è stato un altro ragazzo che mi piaceva, con il quale avevo chiarito che non mi interessavano le storie di solo sesso, ma che appunto una volta ottenuto quello mi ha fatto capire che non voleva altro. Io non capisco perché devo far girare la mia vita attorno alle relazioni, non riesco a svincolarmi dall’idea che devo essere amata da qualcuno. E si, leggo continuamente che devo essere io ad amarmi per prima, ma sono così stanca..ho 30 anni, vivo da sola, sono una bella ragazza con un bel lavoro, parlo 5 lingue, sono una persona interessante e non capisco come io non possa destare interesse in un uomo per costruire una relazione. Mi si legge forse in faccia il bisogno di affetto, il che è penoso?
Ho continui flash in cui mi vergogno per aver detto qualcosa di patetico, scoppio a piangere appena penso ‘sono stanca’.
Sono stanca di vivere così, dell’apprensione, della mancanza di voglia di fare in ambito lavorativo (della quale do la colpa al mio malessere), dei continui pesci in faccia, di essere minimizzata e anche di fare la vittima. È una stanchezza di tutto. Cucino e poi non mangio. Do la colpa all’isolamento per non poter andare a giocare a tennis o fare sport, allora non faccio neanche la doccia che tanto non mi vede nessuno.
Passo dall’idolatrarmi per quanto io sia bella e brava, al provare disgusto per tutto quello che faccio e sono.
Non so bene quale sia la mia domanda, forse: cosa devo fare per non stare più così? Banale il giusto.

Ciao Silvia!

ho guardato quanti anni hai perché dal tuo sfogo pensavo fossi una 40/50 enne delusa dalla vita é dagli incontri.

Hai solo 30 anni! Accidenti, sai 5 lingue, sei giovane, bella, autonoma, bel lavoro...

Vien da chiedersi: cosa vuoi di più? Vuoi una relazione. La cerchi con insistenza come fosse una ragione di vita, come se tu esistessi solo se accoppiata con qualcuno.

Ma l’amore non si cerca, non c’è una ricetta. Ognuno percorre il proprio progetto di vita con i propri obiettivi.

Non si possono imbrigliare o condizionare persone x soggiacerle al nostro volere..

Legittimo il desiderio ma ci vuole l’altro x realizzarlo e ora non c’è.

Fattene una ragione: lavora su te stessa, segui i tuoi progetti, coltiva amicizie e frequentazioni senza  cercare di manipolare le persone. Sarà l’amore a scovarti e a distoglierti dalle tue attività.

Succede, credimi! Hai solo 30 anni, tutta la vita davanti...

Non arrenderti! Cerca di essere la migliore amica di te stessa e vedrai qualcosa cambierà, quando meno te lo aspetti.

Un abbraccio e un grande “in bocca al lupo”,

dott.ssa Patrizia Tombaccini