Dott. Riccardo Parrini

Dott. Riccardo Parrini

Psicologo, Psicoterapeuta

I Nonni materni invadono la ns vita familiare

Buonasera, sono la mamma di un ragazzino di 13 anni e con lui ho un buon rapporto genitori figli, ma quello che mi preoccupa molto e' la troppa insistenza ad invadere la ns vita famigliare, da parte dei nonni materni (cioè' i miei genitori) confondendogli le idee in fatto di educazione. Loro hanno scambiato i loro ruoli, pensano di essere loro i genitori in quanto sono giovani hanno 65 anni e io sono la loro unica figlia. Purtroppo ci sono problemi economici e loro ci aiutano molto, ma non ritengo giusto che si possano permettere di giudicare e imporre la loro mentalità' di vita a noi. Stanno forzando troppo la mano nei confronti di mio figlio, arrivano all'improvviso a casa ns telefonando a mio figlio sul suo cell. e nel momento in cui rimane a casa da solo anche solo una mezzoretta, si precipitano senza avvertire nessuno di noi genitori e poi me lo caricano in auto e vanno a fare un giretto nel paese accanto oppure a qualche centro commerciale senza che io ne sappia nulla. Faccio un esempio ieri era il compleanno di ns figlio e io avevo detto con mia madre che poteva passare a portargli il regalino che era una maglietta della ducati, cosi stava un poni compagnia, perché io rientravo poco dopo e lui sarebbe stato da solo per un oretta. Ma non contenti ne hanno approfittato pensando bene di passare separatamente prima mio padre che lo ha portato a mia insaputa in giro in auto per un po'finoall'arrivo di mia madre, che e' salita in casa ns lo ha aspettato curiosando e criticando casa ns come sempre, poi mia madre e' andata via da sua madre che ha 102 anni e mio padre e mio figlio sono andati ad un centro commerciale distante 1 ora di auto per acquistare un nuovo cellulare di cui non aveva affatto necessità e che io gli avevo gia' detto a mio figlio che non era possibile acquistarlo perche' noi genitori cn sacrifici avevamo appena finito di pagare le rate a natale del cell. regalato nuovo l'anno scorso x il suo compleanno. Ma loro senza alcun rispetto della ns opinione di genitori sono andati direttamente al negozio a fare il contratto con un altro gestore di telefonia acquistando un nuovo telefono e fra l'altro si permettono di dire che noi siamo gelosi del fatto che loro gli hanno comprato un cell.nuovo. Ma quello che non riescono capire che loro stanno confondendo la gerarchia e il loro ruolo non e' quello, la ns nn e' gelosia, e' semplicemente chiedere rispetto per l' educazione che stiamo cercando di dare a ns figlio che in questo modo si rischia di mandare all'aria tutti i ns sacrifici di genitori.Mi spaventa molto il fatto che si prendano liberta' senza il ns consenso nonostante io come figlia gli ho gia' ribadito che siamo grandi abbastanza per gestire l'educazione di ns figlio senza che intralcino il ns cammino di vita e il loro aiuto economico non deve dargli l'autorita'di ciò' che fanno. Addirittura vorrebbero andare a fare loro i colloqui a scuola con i professori quando siamo noi i genitori che lo seguiamo in tutto,e se io non gli avessi detto non credo che sia il caso anche perché' non ho mai visto dei nonni a dare a fare i colloqui amenoche'non ci siano problemi diversi. Non so più' che fare mi sta'molto innervosendo questa situazione e ho paura che succeda qualcosa a mio figlio,non so e' una sensazione .Fra l'altro sto cercando di tenere le distanze con i miei proprio a causa di questi atteggiamenti soffocanti sia nei miei confronti che in quelli di mio figlio. Ma appena lento un attimo subito ne approfittano. Davvero non so più' che fare,Grazie. Cordialmente Anonimo

Buonasera Signora. Conosco un concetto che dice: " a volte una domanda è gravida della sua risposta". Lei descrive bene la sua attuale condizione, come una sorta di invasione a tutto campo nelle dinamiche che dovrebbero essere ad appannaggio del suo attuale nucleo familiare. La situazione che Lei descrive evidenzia anche come questo sconfinamento da parte dei suoi genitori sia già molto avanzato, il che fa pensare come già in precedenza i vostri confini fossero labili. Mi colpisce anche che sia lei a "denunciare" il problema così lucidamente , spesso il ruolo che rivendica la proprietà del "territorio" non è quello della figlia/figlio (che si trova spesso tra l'incudine e il martello) ma del genero/nuora. Pertanto nell'indicarvi certamente un lavoro abbastanza urgente di ripristino dei vostri confini familiari, magari facendovi aiutare da un terapeuta sistemico-relazionale le suggerisco di farlo attraverso tutta la condivisione possibile con suo marito del problema, in modo che possiate rappresentare insieme una forza che "contrasta" questa tendenza invasiva attraverso una nuova comprensione reciproca.