Dott.ssa Rita D'Onofrio

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Dott.ssa Rita D'Onofrio

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Ho paura di essere trans

Gentili dottori,
mi chiamo Beatrice e ho 16 anni.
vi scrivo perché è da 5 mesi che soffro di DOC omosessuale (ho e sono seguita da una psicologa con cui faccio sedute di psicoterapia e vado una volta al mese da un neurologo specializzato. Ultimamente sto meglio con i farmaci che mi hanno prescritto sul discorso dell’omosessualità ma è da due settimane a questa parte che ho molta ansia e ho paura di essere trans.
Non mi piacciono le cose da maschio, sono molto femminile e lo sono sempre stata sin da quando sono una bambina (insomma mi piace indossare i tacchi, mettermi vestiti, gonne, e pantaloni femminili ecc..)
quando vedo delle ragazze spesso mi ci paragono e penso di voler essere come loro ma allo stesso tempo ho questo pensiero ossessivo di poter essere trans.
nella mia testa mi ripeto che non voglio essere un uomo e non mi sono mai comportata come tale però non riesco a convincermi di questo fatto. Il mio neurologo è fermamente convinto che io sia una femmina al 100% e che le probabilità che io voglia diventare un uomo siano sotto lo zero, infatti voglio essere madre, voglio avere dei bambini e sposarmi con un uomo.
Sono terrorizzata, tremo all’idea di poter diventare un uomo. Ho paura di non sentirmi a mio agio con la mia identità sessuale quando in realtà ho sempre amato follemente il mio nome di battesimo, il mio corpo (anche se un po’ in carne) e le mie forme ormai da donna.
Chiedo gentilmente di darmi delle risposte,
vi ringrazio in anticipo

Buongiorno Beatrice, capisco il suo stato d’animo e il disagio crescente che deriva dall’incertezza sulla sua identità sessuale. Non so de il DOC le sia stato diagnosticato da qualcuno. Quello che vorrei dirle è che alla sua età può capitare di essere confusi sulla propria appartenenza sessuale, e a mio parere non è questo il suo problema. Io credo che lei non debba tanto interrogarsi su quale sia il suo sesso, ma piuttosto sul perché l’idea di poter essere omosessuale le risulti così drammatica e fonte di sofferenza. Il fatto che lei continui (da sola o chiedendo pareri) a rimuginare sull’argomento portando prove ora a favore ora contro l’ipotesi che la spaventa non la farà uscire da questa impasse, proprio perché il vero problema non è lì ma è nel significato che lei attribuisce all’idea (sia pur remota) di poter un giorno scoprire di essere omosessuale. Cosa significa questo, per lei? Perché è così intollerabile questa idea? Cosa comporterebbe nella sua vita, nelle sue relazioni, nella sua immagine di sé? Credo che lei debba interrogarsi su questo, anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta, e non sul dilemma “sono omosessuale? Non sono omosessuale?”. Un caro saluto.

domande e risposte

Dott.ssaRita D'Onofrio

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Latina

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