Credo di essere una bugiarda cronica

Buonasera,il mio problema può sembrare di coppia ma comincio a rendermi conto che forse è un mio problema relazionale,non riesco a comunicare,e vorrei che qualcuno di voi mi indicasse a chi rivolgermi. Ho quasi 40 anni e da poche settimane ho lasciato il mio compagno(45 anni) dopo 8 anni di convivenza. L'ho lasciato io ma avrebbe dovuto farlo lui già molto tempo fa. Gli ho mentito sempre. Credo di essere una bugiarda cronica,mento a tutti,perchè non so chiedere aiuto,voglio fare tutto da sola,ma combino solo guai. Ho sempre mentito per paura delle sue reazioni,ma anche delle reazioni degli altri. Prima di fidanzarci eravamo amici,quindi lo conoscevo bene caratterialmente e sapevo che oltre ad essere un bravissimo ragazzo,fedele,serio e leale nei rapporti con gli amici,familiari e conoscenti,era anche un po' impulsivo se qualcuno gli faceva un torto. Fin dall'inizio della nostra storia mi ripeteva sempre:mi raccomando non prendermi in giro che divento una bestia,sono come Dott.Jackille e Mr. Hyde,non ricordo se si scrive così. Comunque,lui,bell'uomo,ottimo lavoro,colto,curioso,sveglio,sempre gentile con me,mi sentivo una principessa,i suoi familiari lo adoravano e lo adorano come se fosse figlio unico(ha una sorella)che non viene trattata bene come lui.Io,la prima di 4 figli,lascio l'università per lavorare nel negozio della mia famiglia,quindi stipendio quasi inesistente poiché bisogna lavorare per pagare i debiti che mio padre aveva fatto e continua a fare con la sua azienda di trasporti. E proprio tutte le bugie che gli ho detto riguardano la mia famiglia. Fin dall'inizio mi sono vergognata a dirgli che avevamo contratto dei debiti per il negozio per coprire debiti precedenti di mio padre,quando l'ha scoperto,dopo 2 anni che stavamo insieme,è diventato una furia. Me ne ha dette di ogni,io ho cercato di spiegargli ma per lui era ed è inconcepibile contrarre così tanti debiti e continuare ad acquistare ancora se non puoi permettertelo. Comunque la rabbia gli è passata e si è offerto di pagare quei debiti pur di non perdere il negozio,che comunque fruttava e sarebbe stato,diceva lui,un investimento anche per il nostro futuro,poichè un giorno sarebbe stato mio,considerando l'elevato ammontare del debito che ha pagato. Siamo andati avanti,il negozio era sempre dei miei,ci lavoravo,ma non ho mai portato un euro a casa. Si sono creati nuovamente altri problemi ed io non sapevo davvero come dirglielo,perchè nel frattempo,dalla sorella di lui, ho saputo che lui aveva avuto precedentemente una storia con una ragazza(psicologa) che l'aveva turbato molto,tanto che è stato aiutato da un psicologo per riprendersi dopo che lei l'aveva lasciato,perchè La psicologa l'aveva psicologicamente danneggiato. Confermato questo anche da alcuni suoi amici più stretti ed era per questo che i suoi familiari erano e sono così amorevolmente accondiscendenti con lui. Insomma,dalla sorella ai genitori,dagli amici a me,tutti gli mentiamo per non farlo arrabbiare per paura delle sue reazioni. Io lo amo tanto, ed anche se ho sbagliato a mentirgli,ho paura di lui,perchè quando si arrabbia,si trasforma,diventa un altro,gli occhi diventano rossissimi,grida e offende,mi umilia anche davanti agli amici e ai suoi familiari,io rimango in silenzio e non ribatto per calmarlo,lui poi si calma e semplicemente mi dice:vabbè quando sono arrabbiato dico cose senza senso,peccato che siano piuttosto pesanti e ultimamente frequenti. Diventa l'opposto della persona amo. Intrasingente,egoista,volgare,cattivo,come dice lui dott.Jackille e Mr Hyde. Vorrei andare a fare terapia di coppia con lui ma lui mi dice che sono io la pazza,bugiarda,adolescente,immatura perché non mi so imporre con la mia famiglia come fa lui. Come faccio a convincerlo? Ed io che tipo di terapeuta dovrei scegliere per me? ora l'unica cosa che vuole è riavere i suoi soldi,anche se sa benissimo che non li abbiamo. Un consiglio Grazie

Salve in merito alla sua domanda ed al suo racconto se ha la motivazione di inziare una terapia privata, l'orientamento del terapeuta è relativo, nel senso che è importante la relazione che si instaura tra di voi che aiuta la crescita ed il cambiamento, importante è la sincerità e l'assunzione di responsabilità del proprio problema. Se il suo compagno non è interessato ad una terapia di coppia, quella personale è un'altra strada da poter percorrere. Le maenzogne complicano ulteriormente le situazioni, come le racconta se ne dice tante forse dovrebbe rivalutare la sincerità anche se può far male, si tratta poi della maturità dell'altra persona di accettarla ed elaborarla. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.