Non riesco a superare il dolore della separazione da mio marito

Ho 45 anni, dal 25 gennaio 2012 mio marito è uscito di casa lasciandomi per un altra donna. Abbiamo una splendida bambina di 10 anni che abbiamo adottato nel 2002. Il 13 dicembre 2012 abbiamo avuto la sentenza di separazione consensuale. Io purtroppo non lavoro ma non mi sono sentita di chiedere il mantenimento x me xchè mi sento frustrata, mi passa solo 250 euro x la bambina. In questi mesi sto andando da una psicologa a Parma, sono seguita dal centro antiviolenza delle donne a Parma e adesso vado anche dalla Prof.Torelli a Parma che è una neurologa dove sono seguita x la cefalea ma adesso soprattutto sto andando xchè non riesco a superare il dolore a questa separazione. Mi sento una donna fallita come moglie, forse per tutti i messaggi che il mio ex marito e la sua compagna mi hanno mandato, mi hanno persino scritto che sono una mamma fallita e che mia figlia sta con me solo per pietà. A me queste frasi mi hanno distrutto psicologicamente. Quanto tempo ci vuole per elaborare il lutto della separazione. Io ho sempre creduto nel matrimonio, sono molto credente e per me il matrimonio è un sacramento.....io riuscirei persino perdonare mio marito se tornasse.

Mi colpisce molto l'ultima frase, soprattutto in relazione al contesto in cui è nato e si è sviluppato questo rapporto, chiaramente sbilanciato. Il dolore è sempre cocente, spesso devastante, ma ciò che emerge nella sua lettera è una grave compromissione dell'autostima. Lei stessa dice che suo marito la maltrattava, con messaggi crudeli, e che addirittura ha permesso alla sua nuova compagna di sminuire il suo ruolo di madre. La relazione tra lei e sua figlia non è argomento di discussione tra la nuova coppia, semmai suo marito avrebbe dovuto mantenere dei rapporti cordiali, o quantomeno, visto che è stata lei a subire la sua decisione, a mediare le conseguenze di tale scelta su di lei e su sua figlia. Io credo che sia importante in questo momento continuare a seguire il percorso terapeutico al fine di ristrutturare il rapporto con se stessa, prima di tutto come donna. Ciò forse non guarirà la ferita ma le darà sicuramente un senso nuovo. Un abbraccio