Dott.ssa Roberta Fiscaletti

Dott.ssa Roberta Fiscaletti

Psicologo, Psicoterapeuta

Sono nata con un padre alcolista e violento

Salve a tutti! Vi ringrazio in anticipo per lo spazio che mi state concedendo.. Vi racconto un attimo la mia storia...sono nata con un padre alcolista, violento, con allucinazioni, a me e la mamma ci chiudeva fuori casa ect....quando avevo 3 anni mia madre divorziò da lui. Crebbi con i nonni perche la mamma lavorava tanto, ma con questo era presente e le volevo bene! Quando avevo 6 anni si sposò con un uomo che all'inizio mi amò come una figlia, ma che poi diventò il mio “assassino“...si dico così perché mi ha distrutta psicologicamente ed emotivamente tanto che all'età di 15 anni diventai autolesionista...violentava la mamma e la picchiava....una volta stava addirittura morendo dissanguata perché le aveva spaccato un bicchiere in testa....la colpa poi ricadeva tutta su di me....nell'arco di questi anni mio padre lo vidi per circa due mesi quando avevo 10 anni...non era mai sobrio...parlava male di mia madre e del mio patrigno e io me ne rimanevo in silenzio...un giorno mi chiamò ubriaco e disse che non avrebbe più voluto vedermi....piansi tantissimo...mia madre poi scoprì che era in una casa famiglia, che aveva avuto 3 ictus e che lo stavano a seguendo anche se ormai il cervello se l'era bruciato....mi sposai e lui non venne al matrimonio...adesso, dopo 16 anni, mi ha chiamata lui per la prima volta...perché provo un senso di agitazione ma nello stesso tempo di apatia? P.S da due anni prendo antidepressivi...che siano questi a portarmi all'apatia? Grazie in anticipo

Cara Marusca

la vita che ha descritto non manca certo di sofferenza, per questo credo siano naturali la depressione che ha manifestato nel tempo e la reazione al ritorno di suo padre.

Purtroppo a volte il dolore per alcuni eventi è tanto forte da non riuscire a tollerarlo e allora le nostre emozioni è come se si spegnessero, è come se la mente dicesse a se stessa "questo è troppo" e mettesse una barriera.

Nello stesso tempo però la chiamata di suo padre le riattiva la paura comprensibile di star male, di soffrire ancora.

Difficile dirle se ora sia meglio vederlo o no. 

Sarebbe sicuramente utile chiedere il supporto di uno psicologo.

In bocca al lupo