Dott. Roberto Calia

Dott. Roberto Calia

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Depressione

Buongiorno,
da molto tempo mi trovo in una situazione piuttosto strana. Pensavo si trattasse solamente di un periodo, invece mi sto rendendo conto che qualcosa non funziona e che non sono "normale".
Mi capita spesso di sentirmi a disagio nell'uscire con amici, non ho un parco di relazioni ampio. In famiglia non parlo mai di nulla con i miei genitori, sono sempre taciturno e fatico molto a parlare con loro di qualsiasi argomento e questa cosa mi provoca un senso di colpa enorme. Non so cosa possano pensare di un ragazzo così "strano".
Ma questo non succede solo con loro. Con amici mi limito ad ascoltare i loro discorsi, rispondendo con frasi fatte o luoghi comuni. Molto difficilmente argomento in modo vario esprimendo le mie opinioni, probabilmente per la paura di sentirmi giudicato, di non riuscire a far valere la mia tesi e di risultare il "perdente" della discussione.
Probabilmente metto tutto sul piano competitivo e non sul piano costruttivo, ma è più forte di me.
Sono molto spesso triste, ho dei momenti in cui non so che senso dare alla mia vita.

Ho un ottimo lavoro, guadagno bene, ho una bella macchina, una moto... ma sento che qualcosa mi manca.

Do molta importanza all'apparenza, noto spesso i dettagli in maniera maniacale. Un classico esempio è l'automobile pulita, in ogni minimo dettaglio. Me ne prendo molta cura. Mi piace farmi notare per quel che possiedo, non sono un ragazzo ricco ma nemmeno povero. Mi sono fatto l'idea che, a questo punto, io tenti di compensare la mancanza di stima degli altri nei miei confronti tramite ammirazione/invidia, derivante dal possesso di beni.

Ho avuto solo una storia importante con una ragazza, finita più di 3 anni fa. Ora vorrei avere una storia, ma relazionarmi risulta difficile e non vedo un futuro sereno davanti a me. Non sono un bel ragazzo e questo mi blocca già di partenza.

Ho messo più dettagli possibili per descrivermi e spero possano risultare utili per un'analisi veloce.
Cosa ho che non va? Perché ho così paura ad esprimermi? Quando parlo con qualcuno, evito totalmente lo sguardo e parlo guardando altro, quasi a monosillabi.
Dov'è il problema?

Lei si descrive più volte come "strano". A me non pare affatto. C'è qualcosa che ha a che fare con il "senso di sé", ossia con la percezione e la coscienza che lei si è fatto di se stesso. Ovviamente, penso anche che lei una chiara e completa idea di sé, non se la sia fatta del tutto. C'è stato certamente qualcosa che ad un certo punto del suo sviluppo ha fatto emergere in lei dubbi ed insicurezze, rispetto alla sua identità. Lei appare socialmente inserito, ma il suo vissuto è di non esserlo "sufficientemente" o in modo adeguato. Lei inoltre pensa di non essere stimato dagli altri e allora fa di tutto per "apparire" e mostrarsi "migliore". Francamente, penso che, in realtà, sia lei a "stimarsi" poco. 

Varrebbe la pena, visto il suo vissuto di sofferenza, di rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta, per approfondire la sua situazione.

Cordialità.