Ho 18 anni, ma sono stanca.

Sono una ragazza di 18 anni compiuti da poco. Sono una ragazza di 18 anni, con dentro di sè una vita di 100 anni.
Ho i genitori divorziati, e due fratelli.
Viviamo con mia madre.
Mio padre è scomparso dalla mia vita, ma non completamente. Non piango del fatto che sia scomparso, perché ha fatto bene. Fin da quando avevo solamente 5 anni, mi usava per i suoi comodi, per i suoi sporchi piaceri. Non è scomparso completamente perché a volte mi capita di vederlo per strada (abitiamo nello stesso quartiere), e quando capita cado in un vortice pericoloso, mi sento annegare in un oceano da cui non riesco a vedere la riva.

Ho paura, ho paura di qualsiasi “uomo” o “maschio” mi passi accanto o semplicemente mi guardi o possa, anche per sbaglio, toccarmi e addirittura sfiorarmi.
Mia madre non ha mai saputo, o voluto, promettere e difendere. Ancora oggi quando mi vede star male non mi degna di una parola, anzi, sono solamente litigi. Mi distrugge, mi fa sentire sempre meno. Ho cercato di essere tante e diverse persone per lei. Ho cercato di assecondarla anche quando le cose non mi andavano bene, ho cercato di aiutarla, mettendo il mio dolore da parte, nelle difficoltà giornaliere. Ma col tempo io mi sono resa conto che non devo essere nessun altra, se non me stessa. Perché ogni volta, mi mettevo nel letto e mi rendevo conto che io non dovevo e non potevo essere quell che a lei sarebbe potuto andare bene. Forse è lei che a volta deve riuscire a fare un passo avanti per me, per i suoi figli.
Ho due fratelli, uno di 21 anni e uno di 15 anni.
Quello di 21 anni, cerca sempre con tutte le sue forze di farmi cambiare vita, di regalarmi un sorriso in più ogni attimo che sta con me.
Quello di 15 anni, è fragile. È esausto, stanco. Da sempre ho cercato di difenderlo dalla cattiveria che la mia vita aveva vissuto in tenera età, da sempre ho cercato di proteggerlo da chi invece di amarlo, lo distrugge con parole usate come proiettili. Il 5 gennaio voleva farla finita, voleva dire al mondo “questa volta ti ho preceduto”, voleva avere la sua rivincita. Non mi sono mai sentita così tanto sconfitta in vita mia. Ho perso tutto. Sento di aver perso tutto, completamente. Per fortuna è tornato da me, perché credo abbia avuto paura di lasciarmi sola. O forse perchè ha sentito il richiamo del nostro angelo che l’avrà riportato a casa. A salvarmi, a salvarci insieme.
Sono stanca.. ogni giorno è una continua lotta per cercare di trovare un senso a questa vita. Ogni mattina mi alzo e mi chiedo “chissà cosa succederà” è proprio oggi un altro litigio è avvenuto tra me, che cercavo di difendere mio fratello, e tra mia madre che non capisce quello che sentiamo è quello che proviamo e ci urla solamente contro, usando parole e facendo gesti che una madre non dovrebbe mai fare. Non so più combattere. Voglio la mia rivincita e non so come prendermela. Non riesco più ad alzarmi. Sono stanca.

Gentile giovane ragazza,

mi spiace che ti trovi in questa difficile situazione e per le incomprensioni di persone care che vivono con te, spesso accade così, i genitori ed i figli non si capiscono, e spesso, come nel tuo caso, sono i figli a comprendere di più i genitori, quindi è  giusto che tu trovi la strada maestra per ritrovare la serenità della quale hai giustamente necessità.

Ci racconti che “ ti senti annegare in un oceano da cui non riesci a vedere la riva “ . E questo ti accade quando vedi tuo padre, allora ti chiedo: se dovessi dirmi una metafora attraverso la quale potessi riuscire a vedere la riva, quale sarebbe?

Cioè per riuscire a tornare alla luce, alla serenità, alla tranquillità, di cosa hai bisogno?

Puoi descriverlo in una metafora, in un disegno, con una frase, come meglio credi.

Dopo aver scritto questa frase liberatoria o aver disegnato questa immagine simbolica, dalle un titolo e descrivi i passi che è meglio fare per uscire vincente da questa situazione.

Una cosa che dici con la quale sono d’accordo è che devi essere te stessa, cioè esprimere quello in cui credi, essere spontanea, evitare di assumere una maschera, a meno che non sia a fin di bene e per un breve periodo, senza naturalmente diventarne prigioniera, ma standone sempre distaccata, anche quando la indossi.

Sono contento che vai d’accordo coi tuoi due fratelli, in mezzo alle difficoltà hai trovato dell’affetto e dell’amore che i tuoi fratelli hanno per te e che tu hai per loro.

Questo è bellissimo.

Mi dici che cerchi di trovare un senso alla tua vita, allora chiediti cosa vorresti fare nella tua vita, che obiettivi hai?

C’è qualche desiderio che vuoi realizzare?

Hai un sogno nel cassetto?

Da quali persone vorresti circondarti?

Con quale gruppo vorresti stare?

Hai mai pensato di iscriverti ad un gruppo con il quale condividere le tue passioni?

Ad esempio sport, arte, musica, disegno, danza, poesia, viaggi, espressioni varie, letture, ed altro ancora.

Circondati gradualmente di persone che la pensano come te, cerca queste persone e costruite qualcosa assieme.

Non importa il tempo che ci vuole, tu hai tante risorse dentro di te, ed il fatto che ti senti una vita di cento anni e che sei stanca, sicuramente dipende dalle tue difficili esperienze.

Puoi imparare a non lasciarti influenzare dalle esperienze negative, proietta la tua mente verso cose che ti piacciono, verso obiettivi che vuoi raggiungere, verso sogni da realizzare, verso persone con le quali condividere qualcosa di importante.

Usa le tue risorse personali per riuscire in tutto questo, vedo che sei una ragazza sensibile e forte allo stesso tempo, e queste sono 2 grandi risorse interiori che possiedi, usale per andare avanti e vincere ogni difficoltà che incontrerai nella tua vita, e per aiutare (come già stai facendo) le persone care che hanno bisogno di te.

Ti ammiro.

Facci sapere quando ci saranno belle novità.

Un caro saluto per te