Perché tanta indecisione?

Sono una donna di 40 anni, sposata da 15 e con tre figli. In tutti questi anni di relazione con mio marito c'è sempre stata la forte presenza di sua madre in ogni cosa, e nonostante io abbia esternato il mio malessere, lui ha sempre preso le sue parti e io mi sono sentita spesso messa da parte. Con l'arrivo dell'ultimo figlio, sono andata in crisi, ero abbattuta, mi sentivo sola a gestire troppe cose e per non dare pesi a mio marito che sminuiva il mio stato d'animo, ho smesso di comunicare con lui, dicendo a me stessa che forse pensavo troppo, forse ero troppo negativa e mi sono persa. Qualche anno fa, ho conosciuto un'uomo anch'esso sposato con figli, abbiamo iniziato a confrontarci e ci siano innamorati, non pensavo potesse accadere, non pensavo di sentirmi così bene con una persona, su tutti gli aspetti. Avevo deciso di lasciare mio marito subito, per stare con lui, ma avendo entrambi figli, avevamo deciso di fare le cose con la testa e non dettate dall'impulso. Ma ad oggi le cose non sono cambiate, siamo entrambi sposati e la mia situazione emotiva è degenerata, mio marito è a conoscenza del mio tradimento e sta cercando di ricostruire il nostro rapporto, ma io per quanto apprezzi e gli voglio bene, non riesco ad impegnarmi per far funzionare le cose, vorrei vivere con la persona che amo, ma a volte mi sembra di non aver rassicurazioni da questa persona. E mi chiedo se a prescindere da questa situazione sia giusto lasciare mio marito, non provo più nulla, se non un volergli bene quasi come un fratello, non abbiamo rapporti da anni e non riesco più ad avvicinarmi a lui come vorrebbe, ma ho paura a separarmi, sarebbe un'ulteriore pugnalata per lui e non so anche i miei figli piccoli come potrebbero prenderla. Mi sento frastornata da mille pensieri e ho paura, ai tempi quando mio marito aveva scoperto il tradimento gli avevo chiesto di fare un percorso psicologico di coppia, ma non ha voluto, e per un certo periodo ho fatto un percorso da sola dalla psicologa che purtroppo ho interrotto per problemi economici. Ho la testa piena di pensieri e mi sento davvero in crisi. So che nessuno può dirmi cosa è giusto per me, ma vorrei un consiglio su come arrivare a ciò che mi farebbe ritrovare la mia serenità.

Gentile signora Silvia,

come ha giustamente detto nelle ultime righe della sua lettera, non sta a me dirle cosa sia giusto per lei, ma forse si può provare a fare un po' di chiarezza. Mi sembra che lei abbia chiaro quali sono i suoi sentimenti per suo marito e quelli per l'altra persona. Non mi è altrettanto chiaro se lei ha appurato le reali intenzioni di questa persona sull'ipotesi di iniziare un rapporto stabile con lei, con tutte le conseguenze del caso rispetto alle vostre attuali relazioni di convivenza. Ciò che mi sento di dirle è che in una situazione come la sua qualunque scelta lei senta di voler fare non potrà non incontrare aspetti di sofferenza, che siano l' eventuale fine di un matrimonio o, in alternativa, lasciar andare un rapporto con una persona per la quale prova sentimenti importanti. Sta a lei valutare se affrontare una sofferenza inevitabile la porterà alla fine a raggiungere una nuova serenità o a mantenersi nella sofferenza. Tenga presente che a mio parere i suoi figli soffrirebbero certamente per una sua eventuale separazione, ma soffrirebbero altrettanto e forse ancor di più se vivessero in una situazione familiare in cui mancasse la serenità tra i loro genitori, o peggio se percepissero di essere la causa dell' infelicità della loro madre, che per loro avesse rinunciato alla sua, di felicità. La situazione come vede è molto complessa, ma ciò che la invito a fare è in primis chiarezza sui suoi sentimenti e, per quanto possibile, sui sentimenti dei due uomini coinvolti. Almeno da poter chiarire fino in fondo da un lato se vi siano margini di recupero per un matrimonio in crisi e dall' altro prospettive reali di iniziare davvero una nuova relazione stabile. Se una decisione fa soffrire, dovrebbe almeno servire a creare i presupposti per la fine della sofferenza stessa in vista di una maggiore serenità.

Sperando di esserle stato in qualche modo utile, le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro.

Cordialmente 

R. Beretta