Elaborare dignitosamente un lutto rilevante

Gentili Psicologi, ho 62 anni, figlio unico e celibe,e mia madre novantenne è deceduta da poco. Non ostante mi avesse avvertito da tempo, data l'età avanzata, il dolore è egualmente pesante. Ho letto l'articolo sull'elaborazione del lutto ed ho notato che, delle 4 fasi, le più difficili sono la seconda e la terza, nelle quali la mancanza della persona cara si fa più sentire. Chiedo molto brevemente: come si può elaborare dignitosamente un lutto rilevante? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

Gentile sig. Fabrizio,

il processo di elaborazione del lutto è un percorso emozionale interiore che di norma avviene senza che la persona se lo ponga come obiettivo consapevole, poichè in genere si tratta di stati emotivi che si susseguono e si trasformano progressivamente, come lei avrà letto. Sono certamente stati emotivi penosi, perchè si passa dallo stupore, al senso di perdita, all'impotenza alla rassegnazione e infine al riadattamento al vivere senza la persona che ci è mancata. Tuttavia se li accettiamo come "naturali", per quanto dolorosi, senza inibirli, censurarli o soffocarli dentro di noi, ma prendendocene cura, magari condividendo con amici e familiari i nostri sentimenti, questi vissuti nell'arco di un tempo che può variare da qualche settimana ad alcuni mesi, tendono a lasciare il posto ad un nuovo equilibrio senza la persona che abbiamo perduto. Lei dice che il suo è un lutto recente, quindi presumo che si trovi in una fase di sofferenza "fisiologica". L'elaborazione del lutto è però un processo che si può anche inceppare, e ciò si può dedurre dal fatto che questi passaggi emotivi si bloccano, o durano molto più a lungo, lasciandoci immersi in stati di umore depressivi o lasciandoci afflitti da un dolore intenso che non si attenua. Il lutto può anche rappresentare un evento traumatico, nel senso che le emozioni che ci induce le avvertiamo come intollerabili e possiamo sviluppare sintomi o disturbi come l'angoscia, l'insonnia, l'apatia cronica, ecc. In questo caso può essere utile rivolgersi ad uno psicologo o uno psicoterapeuta, per valutare insieme se il processo del lutto si sta "complicando". A volte possono bastare poche sedute per risolvere il problema. Se il lutto si configura come evento traumatico, nel senso che dicevo prima, ovvero emozioni intollerabili che si possono tradurre in disturbi o disagi evidenti nella vita quotidiana, è molto indicato il metodo dell'EMDR, molto efficace proprio nella terapia dei disturbi post-traumatici.

Credo in ogni caso che solo lei possa stabilire se, essendo passato ancora poco tempo, la sua sofferenza sia tollerabile e quindi da accettare come una fase inevitabile del processo del lutto, oppure se avverte il peso di un dolore che da solo non riesce a fronteggiare. In questo caso non esiti a consultare uno specialista per un supporto psicologico. Se ritiene utile approfondire questi aspetti non esiti a contattarmi.

Spero intanto di averle consentito di orientarsi meglio per comprendere la natura del suo attuale disagio.  

Con la mia vicinanza in questo doloroso momento

Un cordiale saluto