Ansia insopportabile

Buonasera a tutti dottori, volevo chiedervi delle informazioni riguardante la mia situazione attuale, o comunque delle rassicurazioni riguardo quello che mi sta accadendo, premetto che ho iniziato con gli attacchi di panico 4 anni fa, attacchi di panico venuti a causa di una iniziale tachicardia, tutto ciò potrebbe anche essere dovuto all'anno precedente ai primi attacchi che non fù sicuramente rose e fiori, tra i motivi principali fu la mia bocciatura, discussioni in famiglia, e problemi con persone esterne, dopo un po' di tempo iniziai con la paura delle malattie, sia mentali che fisiche, tra cui la paura di avere un infarto o di essere schizofrenico, in seguito ebbi anche degli episodi di derealizzazione e depersonalizzazione che riuscì a superare grazie all'aiuto di uno psicologo che mi rassicurò sui sintomi, il problema venne dopo in quanto per un anno iniziai ad avere la convinzione che nulla avesse senso, questa cosa scaturiva in me un malessere quasi indescrivibile, questa cosa probabilmente fu anche rafforzata dalle letture di filosofia con le quali mi cimentavo, tra cui Nietzsche.
Andai avanti così quasi un anno, come cercando di accettare questa condizione esistenziale che mi devastava giorno dopo giorno, provai ad accennare questa cosa allo psicologo, ma non mi dilungai più di tanto in quanto la sua prima risposta che provava a rassicurarmi mi provocò purtroppo ancora più angoscia.
L'anno dopo grazie a un amico religioso iniziai ad avvicinarmi alla spiritualità, per un anno riuscii come a tirarmi su e a rivedere la gioia della vita, anche se molte volte avevo delle ricadute spaventose, a volte anche immaginarmi di essere come in un Matrix mi faceva sentire un grande sconforto, dalle quali nel giro di qualche giorno riuscivo a riprendermi, ma poi, passato questo anno, precisamente da questo fine Agosto ricominciai a soffrirne di nuovo in maniera permanente, oltre a questo, sembra ultimamente che il pensiero nichilista che mi provocava una grande sofferenza si sia messo da parte, al suo posto ha preso piede l'idea dell'eterno ritorno, dove ogni cosa un giorno tornerà esattamente come prima nel punto in cui lo viviamo, e tutto questo in eterno, girovagando su interne ho comunque potuto anche vedere persone meravigliare da questo concetto come anche altre che ne sono impaurite, ma qualcosa mi fa pensare che a nessuno di loro viene effettivamente un attacco di panico o il sentimento di pianto al solo pensarci come viene a me, il quale mi fa perdere ogni speranza riguardo questa esistenza.

Buongiorno Gabriele,

Da come espone la sua sofferenza mi pare di capire che essa sia legata alla produzione di pensieri con lo scopo di allontanarla dalla condizione di pace interiore. È vero che dice di aver trascorso un anno difficile ma evinco una risposta emozionale piuttosto intensa rispetto all'evento. 

Il mentale il più delle volte crea una realtà parallela che non ha riscontro oggettivo ma il problema è che ci identifichiamo completamente col contenuto del pensiero.

Può iniziare, quando la sofferenza si fa intensa, a fermarsi un attimo e analizzare la situazione come si presenta nel qui e ora. Osservi il luogo in cui si trova (comprese persone, oggetti ecc) e si domandi se in quel momento e in quel luogo esiste qualche problema concreto di cui occuparsi. 

Dato che si è già approcciato già alla spiritualità le consiglio la pratica della meditazione. È uno strumento utilissimo per togliere potere al mentale 

Un caro saluto

domande e risposte

Dott.ssaRomina Madeddu

Psicologa - Oristano

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