Problemi in famiglia

Salve a tutti, prima di cominciare con tutta la storia della mia vita mi presento: mi chiamo Alessio, ho 18 anni e sono figlio unico. Mio padre ha avuto due figli con il primo matrimonio (aggiungo questa informazione perchè servirà per il contenuto della storia. Cercherò di essere il più coinciso possibile, scusatemi se mi dilungherò troppo ma per me scrivere queste cose è come una valvola di sfogo. I miei sono stati separati fino a due anni fa, non erano sposati, nè tantomeno convivevano. In comune avevano me. Mio babbo, e mi si stringe il cuore a dirlo, perchè rimane pur sempre mio padre, soffre di "disturbi di personalità", narcisistici. Le donne con cui è stato (anche nel periodo in cui "era impegnato" con mia mamma, perchè noi non ci facciamo mancare proprio niente) lo hanno sempre trattato come "re", sbagliando e inculcando in lui il pensiero di onnipotenza e menefreghismo, e mia madre, donna con "gli attributi" non è di certo come tutte quelle gatte morte del suo passato. Ho sempre abitato in due case diverse, quella di mia mamma e quella di mio babbo, dove andavo a dormire "a turno" (in passato il giudice stabilì la cadenza settimanale ma poi, a seguito di "accordi inter-partes" tra i miei ed una sorta di ricongiungimento familiare, sono riuscito ad avere più libertà). I litigi erano frequenti, non lo nego, ma riuscivo in qualche modo a gestirli, sia fisicamente che mentalmente, perchè in qualche modo riuscivo sempre a cavarmela. Nell'ultima decade di anni, anche la mia "sorellastra" si è messa di mezzo perchè, affetta anche lei da disturbi della personalità molto evidenti, soprattutto della personalità ed una possessione quasi maniacale ed esclusiva di mio babbo, ha cercato di immedesimare in mia madre una sorta di nemico, il quale è riuscito a portare via con sè suo babbo (nonchè mio babbo e suo marito) Da due anni i miei hanno deciso di sposarsi e di prendere casa insieme. All'inizio sembrava tutto normale, anche perchè per me era del tutto nuova questa situazione, non avendola mai provata su pelle. Ma di li a poco sarebbero iniziati i problemi. Questa sorellastra continuava sempre di più ad immischiarsi e a far gravare dentro mio padre quel senso di colpa che col tempo avrebbe sottomesso la mia famiglia. Lui, per devozione, per (appunto) senso di colpa per aver abbandonato ancora questi due ragazzi nella sua storia precedente, sembra giustificarla, quasi come fossero alleati, e non permette a nessuno di giudicarla, nè tantomeno di dire le cose per il verso giusto, ovvero tutte quelle cose che dovrebbe essere dette se non dal padre, da chi gli sta introno. Da qualche mese mio babbo è caduto in una sorta di depressione per questa situazione e ha cominciato, dopo una brutta lite con mia madre, dove sono dovuto intervenire per difenderla dalla "rabbia" (se cosi possiamo definirla) di mio padre, ha prendere delle pasticche per regolarizzare l'umore (la pasticca mi sembra si chiami "Zoloft" ma non ne sono sicuro), e per mesi, dopo il primo incontro di mio babbo da uno psicologo (sotto sentita esortazione da parte mia e di mia madre) la situazione sembrava procedere bene. Ma questa sorellastra non ne voleva proprio sapere di farsi una vita propria, infatti torna costantemente all'attacco per giocare su questo senso di colpa, che da anni perseguita me e la mia famiglia, destabilizzando ulteriormente mio babbo. E, per finire, ci si è messa la quarantena, così per sfogare l'iperattività irrequieta di mio babbo non sarà nemmeno possibile andare a lavorare o uscire. In ben due litigi mio babbo ha tentato di avvicinarsi minacciosamente a mia mamma e io, impaurito, quasi da un mese mi sembro un pastore tedesco che vigila su due bambini..mi sembra di essere io il genitore a volte... ora, dopo tutto questo casino, la mia domanda è.. io vorrei avere solo serenità, che mi sta venendo negata da troppi anni.. a intervalli irregolari.. vorrei pure la felicità dei miei.. ma ahimè sono troppo legato (stranamente) a loro e al concetto di famiglia, che ho sempre cercato e desiderato. Cosa dovrei fare? io ho paura per mia mamma che, quando sarà sola e non sarò io presente, potrebbe essere in pericolo... fatemi sapere.. scusatemi ma è stato uno sfogo enorme e spero di trovare riscontro dopo le tre ore per scrivere il riassunto di 18 anni di vita!

Caro Alessio, leggendo di te mi arrivi come un ragazzo coscienzioso, consapevole, acuto e maturo pur la tua giovane età, queste sono tue grandi qualità e risorse che è importante che tieni vicino a te, ti saranno molto utili vedrai...Sembra quasi che stai portando sulle spalle il destino della tua famiglia e immagino che sia un compito molto gravoso per te, mi trasmetti molta sofferenza. Il mio psicoterapeuta dove facevo terapia personale per la formazione da psicoterapeuta una volta mi ha detto che la nostra esistenza è fatta di molti anelli di una catena, alcuni più fragili, altri più solidi e lucenti, altri ancora bisognosi di cure, ma tutti indispensabili...Ora, e ci tengo a sottolineare ora, e non tra anni quando tu non potrai essere fisicamente in casa per proteggere mamma, è giusto che ti vivi il tuo tempo e la tua giovane età, iniziando a conquistarti i tuoi spazi che ti spettano di diritto e magari a ricordare semplicemente ai tuoi i loro ruoli e i loro doveri genitoriali. Ti consiglio di non affrontare tutto questo da solo ma magari con l'aiuto di uno psicoterapeuta della tua zona affinché ti aiuti a trasformare ciò che stai vivendo e a superare questo momento.

Rimango a disposizione, ti mando un caro saluto e un augurio.