Problemi alimentari

Salve a tutti,
Mi chiamo Sofia e ho 22 anni. Come la maggior parte delle adolescenti ho dei problemi ad accettare il mio peso e la mia struttura fisica. Circa 4 anni fa ho cominciato un percorso con un nutrizionista e sono arrivata al mio peso forma, ho cominciato a fare sport e a mangiare in modo salutare. Ma da un annetto a questa parte faccio molta fatica a seguire una dieta. Faccio sempre movimento,forse anche troppo (quasi tutti i giorni), ma con il cibo ho dei grossi problemi. Ci sono giorni in cui mangio normalmente e altri in cui mi abbuffo senza sosta di biscotti e di qualunque cosa dolce, trovi a casa. Ho parlato a mia madre di questo mio problema, ma non sembra dargli troppo peso. Io invece ogni volta che mi abbuffo provo un enorme senso di colpa, mi vedo abnorme e non riesco a guardarmi allo specchio, insomma non mi accetto. Ho bisogno di un consiglio per migliorare questa situazione. Vi ringrazio in anticipo.

L'anoressia e la bulimia sono disturbi della condotta alimentare rispetto ad una normalità standard; il soggetto risponde per un certo periodo più o meno lungo della sua esistenza, a quanto di insostenibile lo confronta intorno a nodi strutturali, l'enigma del sesso e il rapporto del soggetto con la morte. La bulimia si configura come delle soluzioni, dei modi di trattamento inconsci, operati dal soggetto, dell'insostenibilità del desiderio sessuale, del trauma inaggirabile della morte. Nella bulimia la spinta incontenibile della divorazione bulimica, dove il desideriopunta a venire integralmente riassorbito in una spinta autistica al godimento senza limite.

Nella forma bulimica si assiste ad una frenetica saturazione di tutti i tempi della vita, spesso attraverso lo studio o il lavoro, al fine di arginare l'esperienza insostenibile del vuoto e lo spazio dell'incontro con l'altro. Anche la parola non si presenta per il soggetto nella sua funzione di evocazione, del rinvio ad altro da ciò che viene detto. Si manifesta il vuoto di soggettivazione della parola, che si presenta identica a se stessa. La bulimia costituiscono una difesa patologica che il soggetto mette in atto inconsciamente per arginare il trauma che il rapporto con l'altro comporta per lui. Infatti i sintomi si sviluppano spesso in adolescenza.L'adolescente, sotto la ripresa della spinta pulsionale che attraversa il suo corpo, il problema di soggettivare ciò che dall'altro, in primis dall'altro genitoriale, non può essere garantito, il suo desiderare, il suo dire, il suo essere per la morte.La soluzione anoressica-bulimica consiste nel gelare la ripresa pulsionale che orienta il corpo del soggetto verso l'altro.L'anestesia del corpo si accompagna ad un'anestesia della parola.Il trattamento orientato psicoanaliticamente può produrre l'effetto di risoggettivare il rapporto del paziente con la propria parola, riaprendo lo spazio per un risveglio del desiderio.Il lavoro analitico si centrerà sulla soggettivazione della parola e la riduzione della pinta autodistruttiva che lo porta a soddisfarsi della propria sofferenza sintomatica.