Dott.ssa Sabrina Costantini

Dott.ssa Sabrina Costantini

Psicologo, Psicoterapeuta

Sono depressa?

Ciao a tutti sono una ragazza di 26 anni.
Principalmente scrivo per bisogno, bisogno di esternare questi pensieri ormai occultati in me, che non ho il coraggio di parlarne con nessuno, se non qui in forma anonima.

Mi sento una vera nullità. Vuota!
26 anni ancora non realizzata sotto il profilo lavorativo e sentimentale.
Riporto ancora delle cicatrici di una storia finita, dove si parlava di matrimonio e figli.
Mi vedo circondata di persone, familiari tutti realizzate. Lavoro famiglia.
L'unica ancora sono io.
Per i sbagli fatti in passato ho paura di ferire nuovamente i miei familiari...
Ho paura di non essere all'altezza di qualcuno che vuole starmi accanto.
Non mi sento al top.
Penso spesso a come sarebbe più facile se andasse tutto in blackout o se si potesse tornare indietro e resettare per ricominciare... ma non si può.
Se mi vedreste non direste proprio che sono io quella che scrive queste righe, perché sono fatta di sorrisi di grandi sorrisi, ma dentro sento il vuoto più totale. Sembro così forte... ma quando arrivo a letto metto a nudo me stessa... e divento fragilissima. Stanca di portare questa corazza. Stanca di fingere.

Buon giorno Ivana,

ci chiede se può dirsi depressa, francamente penso che poco importa trovare una categoria.

Certo il suo umore è depresso, è stanca, non vede soluzioni e alternative, ma questo insieme ai mancati obiettivi, ci deve fornisce non tanto indizi per una classificazione, bensì

la strada per trovare una via di cambiamento.

Non è soddisfatta perchè da una parte le manca di raggiungere le tappe che chi le sta intorno ha già raggiunto, dall'altra teme di ferire nuovamente i suoi familiari.

Non so quando li ha già feriti, ma sicuramente mettere loro in primo piano corrisponde a paralizzarsi, per due motivi. Prima di tutto perchè antepone i loro obiettivi e il loro benestare a sè stessa,

in secondo piano perchè temendo di deluderli accresce la sua ansia da prestazione.

La prima operazione da compiere è chiedersi cosa desidera realmente, al di là di quello che pensa dovrebbe raggiungere o che i genitori vorrebbero.

Le interessa veramente avere una famiglia sua in questo momento? Se la storia precedente così impegnativa in giovane età si è conclusa, forse non era ancora tempo.

E per il lavoro, cosa le piacerebbe fare? E dove? E in che modo?

Qual'è la priorità in questo momento della sua vita? Il suo vero desiderio?

Qualunque sia lo segua, trovi gli strumenti e le strategie, pianifichi il suo obiettivo e vedrà che se si impegna con costanza i risultati arriveranno.

Qualunque altra meta arriverà quando veramente la desidera e quando sarà pronta per ottenerla. I fallimenti sono dolorosi, aprono delle ferite profonde, ma costituiscono anche punti di prova e spesso ci suggeriscono vie alternative o altri modi per raggiungere lo stesso obiettivo.

Del resto a 26 anni non è così insolito non avere le idee chiare e non avere raggiunto degli obiettivi così importanti. Non so a quale prezzo chi la circonda ha già ottenuto questi obiettivi, ma per tutto c'è un prezzo, un momento giusto, la persona giusta. E ciascuno di noi è diverso dagli altri e non è detto che debba compiere esattamente gli stessi passi, negli stessi momenti.

E' importante che abbia fiducia in quello che sente e lo persegua Ivana! Se persegue delle mete oneste, che sente siano importanti per sè, non vedo in che modo i suoi familiari dovrebbero essere delusi!

Se lo fossero comunque, non può toglierle le proprie scelte, perchè loro stanno portando avanti la loro vita e a lei spetta di guidare la propria.

In bocca al lupo Ivana!