Dott.ssa Sabrina Filipuzzi

Dott.ssa Sabrina Filipuzzi

Psicologa dello sviluppo/psicoterapeuta dell'adolescente e del giovane adulto

Mia figlia di 11 anni mi tratta malissimo

Sono veramente stanca di questa situazione che va avanti oramai da parecchio. Mia figlia adesso ha 11 anni e fino ad un paio d anni fa la situazione era tranquilla. All'improvviso è cambiata, mi tratta malissimo, già dalla mattina quando la sveglio con calma e sempre di buon umore lei mi urla subito contro, non mi fa entrare in camera sua, la devo pulire quando non c'è. È una ragazzina che vive una situazione di tranquillità ed agiatezza, non è viziata ma non le manca nulla. Mi aggredisce verbalmente. Cerco sempre di prenderla con grande calma, di parlarci, di farla ragionare ma non c'è niente da fare. Anche il padre è esasperato perché non può neanche starnutire perché lei urla dalla camera quando sente questi rumori. L'ho portata qualche volta da una psicologa ma lei si sentiva che aveva problemi allora ho smesso, impaurita dal peggiorare la situazione. Sicuramente, lei è seconda figlia, c'è gelosia verso la sorella di 7 che sta molto con il papà, cosa che faceva lei prima. È una ragazza molto timida ed insicura e spero che sia solo una fase.. grazie dell'attenzione..

Gentile signora Lucia,

comprendo la difficoltà del momento che state attraversando. A 11 anni per i ragazzini e le ragazzine fanno capolino la metamorfosi corporea e l’adolescenza che è da considerarsi una seconda nascita ma può essere per loro sia un momento di rinascita e di riscatto rispetto all’infanzia che, al contrario, momento di stallo e di crisi.

In linea generale (e con i limiti del consulto a distanza) posso pensare che la ragazzina si stia trovando a fronteggiare ciò che noi psicologi chiamiamo “i compiti di sviluppo”, vale a dire una serie di passaggi psicologici che porteranno ad abbandonare definitivamente il mondo dell’infanzia. Tra questi compiti rientrano la separazione-individuazione dalle figure genitoriali ma anche la mentalizzazione di un nuovo corpo che si appresta a diventare maturo e generativo e del quale vanno integrati tutti gli aspetti. “Separarsi” non corrisponde ad una reale separazione dai genitori; si tratta piuttosto di un meccanismo psicologico che si innesca affinché essi inizino a costruire la propria identità. Ecco perché, in questa fase della vita, assistiamo a rapporti a volte estremamente conflittuali tra genitori e figli con tanto di litigi, urla e porte sbattute. E soprattutto diventa ancora più importante per loro il gruppo dei coetanei, come una sorta di seconda famiglia.

Mi sento di consigliarle di riprendere il percorso di sostegno psicologico in modo che la ragazzina trovi un proprio spazio per comprendere ciò che le sta accadendo e possa serenamente affrontarlo senza che il livello di conflitto si alzi troppo.

Eventualmente, anche voi genitori potreste affidarvi ad un altro terapeuta per un percorso di sostegno alla genitorialità.

A disposizione per eventuali chiarimenti, porgo un caro saluto.

Sabrina Filipuzzi

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Dott.ssaSabrina Filipuzzi

Psicologa dello sviluppo/psicoterapeuta dell'adolescente e del giovane adulto - Pavia

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