Sto sbagliando io a crescere ed educare mio figlio?

Salve, vi scrivo in merito a mio figlio perchè dopo 3 anni e mezzo non so più cosa pensare. Sin da piccolino ha sempre mostrato degli atteggiamenti secondo me strani a volte con reazioni esagerate; non ricordo ogni singolo dettaglio ma degli atteggiamenti ripetuti spesso e volentieri quelli si. Ricordo che sia in casa che fuori casa, in ogni luogo in cui fosse presente una porta o un cancelletto, mio figlio poteva stare anche ore facendo apri e chiudi senza spostarsi e quando io o mio marito tentavamo di forza a portarlo via piangeva fino a disperarsi e anche dopo mezzora di pianto voleva sempre ritornare là. Questo comportamento lo teneva anche in casa e se devo essere sincera non ho mai creduto che fosse una cosa normale. Tante volte il rimprovero lo portava a sbattersi con forza la testa dappertutto. Mio figlio era ed è molto abitudinario, amava ripetere le cose sempre allo stesso modo e questa cosa lo faceva stare tranquillo anche nel quotidiano. Certe volte dovevamo inventare strani stratagemma per evitare che si accorgesse del cambiamento; questa cosa è andata bene finchè l'incoscienza era ancora dalla nostra parte. Adesso ha 3 anni e mezzo ed è consapevole di quello che gli succede attorno; è molto intelligente ma anche molto, troppo, timido. È inoltre maledettamente attaccato alle sue abitudini: ad esempio riesce ad accettare la mattina il fatto di indossare dei vestiti diversi, ma devo tenere per parecchio tempo le stesse scarpe e lo stesso giubbotto perché cambiarli sarebbe per lui una cosa inaccettabile che lo porterebbe a rifiutare quelli nuovi con pianti e urla infinite. Ogni mattina dobbiamo ripetere gli stessi schemi: devo stare attenta quando lo sveglio, una mossa falsa lo renderebbe irascibile e aggressivo verso di me; segue la colazione in cui lui ha bisogno di seguire i suoi schemi tipo aprire il tovagliolo e metterlo in ordine davanti a sè, deve aprire lui il pacchetto della brioche e lui deve buttare la carta, io non posso toccare niente pena pianti e disperazioni infinite. Segue l'essere vestito anche qui senza fare mosse false e quando finiamo lui deve chiudere la porta e spegnere la luce, idem quando usciamo di casa, lui deve aprire i cancelli, lui deve aprire lo sportello della macchina e tutto deve essere sempre fatto allo stesso modo per non alterarne l'equilibrio. L'asilo è stato sempre un grosso problema, ho fatto insieme a lui due mesi di inserimento e comunque mantiene gli stessi atteggiamenti anche con l'insegnante. Non possiamo parlare di uscire per comprare scarpe o vestiti e provarli perchè disperazioni e urla sarebbe dir poco, non esiste la possibilità di portarlo dal barbiere infatti taglio i capelli io in casa, non partecipa ad attività sociali o recite o attività sportive o giochi con altri bimbi o manifestazioni di qualunque tipo e alle feste dei suoi compagnetti gioca sempre attaccato a suo padre. Ho sempre pensato che fosse eccessivamente timido ma ci sono altri atteggiamenti e comportamenti che mi fanno pensare tante cose e come mamma ho sempre sentito che qualcosa non va ma mio marito si ostina da 3 anni e mezzo a dirmi che è tutto normale. Quando ha compiuto 2 anni é nata la sorellina, ma questi comportamenti li ha sempre avuti lui, in questa occasione è nata solo la gelosia per lei ma sempre, credo, fisiologica. Due settimane fa nell'asilo di mio figlio una psicologa e una logopedista hanno fatto uno screening gratuito per tutti i bimbi ed io sono stata invitata a contattare la psicologa con cui ho preso appuntamento per questa settimana. Le mie paure stanno crescendo e le mie convinzioni cominciano a concretizzarsi. Come potete aiutarmi? Cosa posso fare? Sto sbagliando io a crescere ed educare mio figlio? Vi prego datemi una risposta, in ogni caso ve ne saró grata. Grazie per l'attenzione. Saluti, Erika.

Carissima Erika,

ho letto con grande attenzione e pathos la sua email dove ho colto la sua immensa preoccupazione per suo figlio e per gli atteggiamenti che se da una parte lo tranquillizzano dall'altra, se ho compreso bene, crea molta ansia in lei alla quale si aggiungono i pensieri relativi sia al tipo di educazione che sta dando a suo figlio sia alla possibile presenza di una qualche disfunzione. Premetto, che nei bambini molto piccoli è presente quale caratteristica comune del processo di crescita l'abitudine soprattutto nel fare perchè appunto come sottolineava lei è fisiologica e permette ai bambini di rassicurarsi di fronte a richieste o bisogni difficili da affrontare data la tenera età. Dal suo racconto abbastanza dettagliato emergerebbe un livello un pò altro rispetto al "normale" dell'abitudinarietà classica, ma bisogna tener presente che ogni bambino è diverso dagli altri quindi innanzitutto eviterei i confronti con gli altri bambini della stessa età che sono deleterei per i genitori così come per i bambini soprattutto se gli vengono palesati verbalmente... "guardo x come è bravo!", "hai visto y che fa così e tu no!". Ho letto anche che a scuola lei è stata contattata da una psicologa che le ha fissato un colloquio. Bene direi che è un'occasione importantissima soprattutto per lei di confronto con un professionista che si metterà a sua completa disposizione rispetto alle sue preoccupazioni del momento. Quindi le consiglio vivamente di approfittare di questo momento di condivisione senza alcuna inibizione, così da poter pensare a una "soluzione" per suo figlio e per lei. Spero anche che suo marito possa in seguito prendere al balzo l'occasione per comprendere meglio la situazione, che evidentemente al momento rifiuta perchè probabilmente preoccupato, ma incapace al momento di accettare un eventuale rischio. Spero di esserle stata d'aiuto.