Dott.ssa Sara Contemori

Dott.ssa Sara Contemori

Psicologa, psicoterapeuta sistemico relazionale

Vivere dopo il lutto dei miei genitori

Salve, ho 32 anni, due anni fa ho perso mio padre di covid e purtroppo un cancro si sta portando via mia madre. Io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto meraviglioso, è sempre stata una costante della mia vita ed essere sua figlia per me è bellissimo. Soprattutto poi in questi ultimi due anni abbiamo vissuto in simbiosi, sorreggendoci a vicenda. L'idea di non poter più sentire la sua voce o toccare le sue mani è insostenibile per me. Piango ogni giorno di nascosto, facendo uno sforzo enorme quando sono di fronte a lei per essere sorridente, dormo poco e la sensazione che provo al risveglio è orribile. Sono paralizzata tanto da evitare situazioni sociali e da aver paura ad andare a lavoro (per cui talvolta devo allontanarmi per due giorni) per non perdermi niente di lei, del poco tempo che le rimane, che ci rimane assieme. Non ho un compagno, ho tre sorelle più grandi (di cui una con un disturbo di personalità borderline che per la maggior parte del tempo è completamente scompensata) ma hanno tutte una loro famiglia ed io essendo sola è come se non avessi altro motivo per andare avanti quando lei non ci sarà più. Non so veramente come poter vivere anche con questo dolore, sento di non avere le risorse, vorrei sparire e non sentire più nulla.

Salve Giada

Data la sua storia e la sofferenza che racconta in queste righe le consiglio di rivolgersi al più presto ad uno specialista che possa insieme a Lei aiutarla a rinarrare la sia storia e i legami significativi che porta con sé.

In questo momento la paura di un'ulteriore perdita le impedisce di vedere le risorse che invece sicuramente questi forti e saldi legami genitoriale le hanno lasciato in eredità.