Dott.ssa Silvia Montefusco

Dott.ssa Silvia Montefusco

psicologa giuridica/psicoterapeuta/psicotraumatologa - E.M.D.R.

Come aiutare mia figlia di 12 anni a non essere esclusa dalle amiche?

Buongiorno, sono la mamma di una ragazza di 12 anni e di un bimbo di 7. Il mio secondo figlio è arrivato dal mio attuale compagno poichè il papà della mia bimba ci ha lasciate quando lei aveva solo 4 mesi. Non ha mai partecipato alla sua crescita ed è sempre stato fin ad oggi un papà completamente assente. I loro incontri si sono ridotti a massimo 3 volte l'anno e durante questi incontri le sue aspettative vengono puntualmente tradite... Quando la bimba era più piccola era molto semplice (almeno in apparenza) gestire questa essenza poichè sia io che il papà adottivo insieme al nonno materno facevamo di tutto per non farle mancare nulla. Oggi la situazione è cambiata...mia figlia trascorre dei momenti in cui visibilmente soffre di questa mancanza e mi ha fatta partecipe della sua sofferenza. Più volte mi ha chiesto perchè non la contatasse in modo assiduo ed io le ho spiegato che non è assolutamente colpa sua ma alcuni adulti scelgono di vivere liberi senza il peso di alcuna responsabilità. Premessa questa situazione, il problema che più mi affligge in questo periodo, è che la osservo mentre interagisce con la amiche e noto che tende principalmente ad isolarsi, a non lasciarsi andare a non ridere, a non emozionarsi. Ho paura perchè vedo che poi si sente esclusa dalla spensieratezza delle altre e non so come aiutarla. La sprono a lasciarsi andare ma è come fosse bloccata.
Vedo che si sente inferiore rispetto alle altre ragazzine, come se le mancasse sempre qualcosa. A scuola è bravissima e studia danza classica da 7 anni. Anche a danza è un'allieva modello, come a scuola, solo tante volte soffre perchè si isola.
Davvero grazie per l'attenzione.

Buongiorno Signora,

a mio parere la parte principale su cui sua figlia andrebbe sostenuta è proprio sulla mancanza di questo padre; è abbastanza evidente che non ha ancora superato questo "trauma". Una terapia che potrebbe aiutarla ad elaborare questo episodio così importante della sua vita potrebbe essere quella EMDR. La chiusura che ha nei confronti dei compagni e questa scarsa emotività potrebbe essere una conseguenza della sofferenza che ha dentro rispetto a questa figura paterna così assente. Quindi procederei proprio a gradi: darle l'opportunità di elaborare questa assenza del padre e poi, una volta alleggerita emotivamente da questo, lavorare sulle sue risorse (che ne ha tante: la scuola, la danza, non ultima la famiglia) per risollevare l'aspetto sociale.

Cordiali saluti