Dott.ssa Silvia Ferrarelli

Dott.ssa Silvia Ferrarelli

psicologo, psicoterapeuta, mediatore familiare

Vorrei avere un altro figlio ma mio marito non ne vuole sapere

Buongiorno,sono diventata mamma 5 anni fa ,ma non ho potuto gioire e godermi ogni fase di crescita e sviluppo della mia mia bambina..pultroppo a 8 mesi gli hanno diagnosticato un tumore alla gola...neuroplastoma..!!puo' immaginare il ns dolore ...calvario...dopo 6 mesi di ospedale...fortunatamente tutto e' andato bene...e' stata operata,dopo 3 cicli di chemio in coma farmacologica..dopo l'operazione altri 2 cicli di chemio...da gli 8 mesi mi sono ritrovata a riprendere in braccio mia figlia che aveva 1 anno e mezzo...sono stati i mesi piu' lunghi e doloranti di tutta la mia vita...ora la bimba sta bene...cammina mangia da sola e' una bambina vivace e allegra come ogni bimba della sua eta' con un handicap pero' dalle chemio che ha fatto gli e' stato danneggiato l'udito...la bimba porta un impianto cocleare da due anni...ora che ne ha 5 comincia a parlare come un bimbo di 3 anni e mezzo...ora dopo tutto questo giungo alla mia domanda...e' normale che desidero un'altro bambino...???prima non ci pensavo proprio... mio marito non ne vuol sapere...argomento tabu'...sono pazza...??e' giusto averne un 'altro bambino per martina...??sono un po' combattuta..da un lato lo vorrei da l'altro ho paura di fare un torto a martina che comunque mi porta via del tempo e ha bisogno di me ,tanto...tra controlli ogni 6 mesi..logopedia 3 volte la settimana e visite ogni 3 mesi dell'udito...aiuto sto' impazzendo..?? la ringrazio ho bisogno di risposte altrimenti impazzisco...non ho mai parlato con nessuno di tutto questo...per favore aiutooo...!!!! grazie mille stella
Cara Stella io credo che il dolore in alcuni casi ci spaventi e terrorizzi così tanto da determinare delle difese che ci aiutano a preservare noi stessi dal provare altro dolore. E' un pò quello che è successo a Suo marito. Lavoro con i genitori di bimbi ospedalizzati e conosco il dolore e l'impotenza che si prova nell'afforntare un percorso così duro. Ma non credo che Lei stia impazzendo: sono convinta che Lei ha amore a sufficienza per un figlio che ha avuto un problema e per altri che verranno. Il punto è che in questo momento Lei e Suo marito vi trovate in due posizioni differenti. In una coppia le differenze di vedute e di posizione sono all'ordine del giorno e necessitano di continue rivisitazioni e accordi. In genitori che hanno un vissuto come il vostro le differenze di posizione possono amplificarsi e creare distanza oppure generare una crescita ed un arricchimento maggiore, anche per la primogenita.Ma forse è il caso che ne discutiate con un esperto per arrivare ad una visione comune. In bocca al lupo,