Dott.ssa Silvia Garzia

Dott.ssa Silvia Garzia

Psicologa Clinica e Perinatale

Ho problemi a gestire il distacco

Buonasera, mi presento mi chiamo Laura e ho 28 anni. Ho una storia con un ragazzo da due anni circa e convivo con lui da un anno e mezzo. Abbiamo affrontato insieme tanto momenti difficili già nel giro di due anni ma li stiamo cercando di superare. O almeno quella è la mia intenzione. I momenti di crisi sono iniziati poco dopo la convivenza perché, trasferiti a casa nuova a novembre, il mio fidanzato è partito per lavoro per 6 mesi, mesi in cui ci siamo visti solo il weekend. Non è stato facile perché ci eravamo appena conosciuti e avevo trovato in lui e nella nostra quotidianità quelli che ho sempre sognato in una coppia. Sono sicuramente molto legata al concetto di "famiglia" dove ognuno fa le proprie cose certo ma alla sera ci si deve riunire tutti intorno a un tavolo. Quindi questa sua improvvisa assenza non preventivata al momento dell'inizio della convivenza mi ha destabilizzata. I mesi sono comunque passati e ora lui, seppur non molto spesso (parliamo al massimo di 4/5 giorni ogni due mesi) deve partire. Il problema nasce addirittura giorni prima della sua partenza: io non voglio assolutamente vada via, comincio a stare male, a non mangiare e lui, sentendosi oppresso probabilmente dalla mia situazione, non fa che allontanarmi. Sono profondamente legata a lui e le notti in sua assenza per me sono eterne e vuote. Provo spesso a cercare di pensare ad altro ma mi è impossibile. Questa situazione lavorativa non cambierà per svariati anni e di certo io non posso stare così. Altro problema sorge, ancora più grosso, quando oltre al lavoro ne approfitta per andarsene fuori a cena con i colleghi al posto di mangiare a mensa o ne approfitta per farsi un aperitivo. Io che intanto sono completamente sola ad aspettare lui vado naturalmente in tilt. Non so proprio cosa fare

Buongiorno Laura,

la situazione che racconta porta a pensare ad una necessità di rafforzare le proprie competenze di autostima ed autoregolazione emotiva. 

La coppia è certamente la base per la costruzione della famiglia e sicuramente avere delle aspettative su come questo avverrà è naturale e personale (spesso legato alla propria esperienza di vita e alla narrazione che le viene data). Tuttavia prima di essere in coppia nasciamo come singoli individui e imparare a gestire la propria individualità e indipendenza è necessario e fondamentale per poter vivere serenamente la vita a due.

Credo che un percorso psicologico potrebbe supportarla nell'affrontare le sue dinamiche relazionali ed emotive, per capire come si sono originate e per comprendere al meglio i suoi bisogni e aiutarla a vivere meglio la sua relazione.

Se volesse approfondire, non esiti a contattarmi.

Cordiali saluti.

Dottoressa Silvia Garzia

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Dott.ssaSilvia Garzia

Psicologa Clinica e Perinatale - Monza e della Brianza

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