Dott.ssa Silvia Rotondi

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Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Intervento con la famiglia nei disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono molto diversi tra loro, se osserviamo le rispettive manifestazioni sintomatiche. La bulimia si caratterizza per abbuffate e successive evacuazioni del cibo ingerito, a volte senza un evidente deperimento fisico. L' anoressia si caratterizza per un forte controllo del tipo e della quantità di cibo ingerito, questo generalemente comporta un brusco dimagrimento. A seconda della gravità, compaiono vari disturbi fisici tra cui nell' anoressia primo fra tutti  la scomparsa del ciclo mestruale, mentre nella bulimia la corrosione e l'ingiallimento dei denti. Ma quando un adolescente manifesta un forte dimagrimento, connesso al bisogno di controllo dell'alimentazione, questo può già essere  un campanello di allarme per i genitori. Il più delle volte quest'ultimi aumentano il controllo sul proprio figlio cercando di agire nel suo bene e di eliminare forzatamente i comportamenti che ritengono non sani. Questo da parte dei genitori è un  segnale del buon riconoscimento del disagio che il loro figlio sta provando, ma può risultare un eccesso di vigilanza, che non solo non serve, ma può  aumentarne il malessere.

Nei disturbi alimentari, sia che si tratti di bulimia o anoressia, è  molto importante il significato simbolico che acquisisce il sintomo all'interno della famiglia. Questo significato non può essere letto senza il sostegno di uno specialista; la famiglia infatti si trova in un blocco da cui non riesce ad uscire; i familiari hanno una forte paura  delle conseguenze della malattia, spesso conosciute attraverso le immagini presenti su internet o in tv e in cui il deperimento fisico è al  limite con la morte. Compito dello specialista sarà contenere il bisogno di controllo e far circolare sentimenti ed emozioni dei membri della famiglia. Nei casi più  gravi sarà necessario  un intervento multidisciplinare, in cui psicologo, nutrizionista e psichiatra seguono il paziente e la famiglia, interagendo tra di loro.       
Gli incontri familiari sono importantissimi per offrire all'adolescente un sostegno che si prolunga oltre le stanze terapeutiche e che restituisce competenza alla famiglia. Il solo contenimento del farmaco o la sola terapia individuale può non essere sufficiente alla risoluzione del disturbo. 

Ogni ragazzo ha bisogno del senso di appartenenza alla  propria famiglia, per crescere e svincolarsi; poter contare sul sostegno di genitori, fratelli e sorelle, è importantissimo. Riflettiamo su queste parole di Vikki Wakefield " FORSE FAMIGLIA ERANO QUELLE PERSONE CHE SONO VENUTE IN CERCA DI TE QUANDO TI ERI PERDUTO" 


 


 

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