Dott.ssa Silvia Rotondi

Dott.ssa Silvia Rotondi

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con

Salve scrivo perchè ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo, e come devo reagire. Sono una ragazza alle prese con le relazioni con 'l'altro'. L'altro inteso come un qualcosa diverso e lontano da me. Perché è così che inizio a definire chiunque si aggiri e cerchi di penetrare nella mia sfera personale e intima. Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con gli altri. Amo stare in compagnia, ho degli amici fantastici, pochi e giusti sono quelli che mi conoscono a fondo. Ma mai ho permesso a nessun ragazzo di stare insieme a me per più di quattro mesi. Li ho sempre allontanati appena cercavano di avvicinarsi troppo a me, e per avvicinarsi intendo ogni forma di vicinanza fisica. Non ho mai capito cosa provasi per un ragazzo, e ho sempre preferito starmene da sola, con i miei amici, senza soffrire di questa cosa. Ora però, da qualche mese sto con un ragazzo. Fantastico, mi riempie di attenzioni. Ma io? Io che ruolo ho? Sono sempre distante, e da quando lo abbiamo fatto, la situazione è peggiorata. Tutto ciò che dice e che fa mi irrita, sono arrabbiata con lui, aggiungendo il fatto che da allora sto male fisicamente tra cistiti e malori vari. Ma so perfettamente che non è colpa mia. Ho come la sensazione che mai riuscirò ad abbandonarmi totalmente a qualcuno,che mai vedrò il sesso come qualcosa di bello da condividere, ma qualcosa che mi viola; ma soprattutto che mai riuscirò a dissolvere la confusione che alberga in me per quanto riguarda queste relazioni. E' veramente frustrante, per me, ma anche per chi cerca di starmi vicino. Grazie dell'aiuto!

Salve gentile ragazza, lei giustamente si sta rendendo conto di un problema di natura relazionale, che ora nei suoi 20 di età diventa sempre più invalidante. Ci sono vari aspetti che andrebbero opportunamente trattati in un percorso psicologico quali : 

1 il suo pessimismo: "Ho come la sensazione che mai riuscirò ad abbandonarmi totalmente a qualcuno,che mai vedrò il sesso come qualcosa di bello da condividere, ma qualcosa che mi viola"

ma già il fatto che si trova su questo sito a richiedere aiuto, non solo  le fa onore ma sembra sconfermare un pò del suo pessimismo per il fatto che lei delle domande se le sta facendo e desidera anche darsi delle risposte. 

2 da dove si origina la connessione che lei fa tra sesso e "qualcosa che mi viola"

3 la fiducia nell' altro chiunque questo sia

4 il dolore provato per aver assistito a litigi dei suoi genitori e come questo ha influito nella costruzione della sua immagine di rapporto di coppia.

E' importante che lei affronti questi aspetti per costruire le basi solide della sua indipendenza e autonomia nella vita in generale, nel lavoro e nelle relazioni con gli altri. La costruzione di questa base solida e sicura sarà poi il suo trampolino di lancio per le scelte future, per il suo benessere e per la ricerca del suo piacere.

Tutti questi  aspetti  intimi,  andrebbero condivisi in un contesto riservato, protetto e sicuro per lei, quale può essere quello terapeutico legato al segreto professionale,  in un rapporto con uno psicologo  da lei scelto e nel quale sente di poter avere fiducia. 

Restando disponibile ad ulteriori chiarimenti, 

Le porgo i miei saluti

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