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Dott.ssa Simona Guglielmucci

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Dott.ssa Simona Guglielmucci

Dott.ssa Simona Guglielmucci

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

  • Roma (Tuscolano)
  • consulenza online

Come capire se c'è alleanza terapeutica?

Buongiorno, Vi scrivo perché sono tormentata da un dubbio. Nella mia vita ho fatto terapia con diversi professionisti, psicologa, psichiatra e infine altro psichiatra psicoterapeuta, all'inizio va sempre tutto bene (con la psicologa in realtà è andata sempre bene, ho cambiato solo perché sentivo di avere bisogno di un aiuto anche farmacologico) ma ora credo di non fidarmi più del mio terapeuta... Mi sono sentita raggirata alcune volte (magari annullava le sedute e poi diceva che ero io a volerle così distaccate, e nel frattempo non fissava a me l'appuntamento ma ahimè so di altre persone che andavano tranquillamente), ultimamente ho l'impressione che non sappia cosa sta facendo e mi sembra che la terapia non abbia una direzione. Non mi sento particolarmente accolta né ascoltata perché vedo che ci si concentra sempre e solo sullo stesso argomento con consigli pratici e immediati mentre invece io voglio lavorare sulla radice del malessere (per quanto alcuni consigli possano essere ottimi). Sono molto preoccupata perché quando torno dalle sedute sto male per giorni, ultimamente sto molto peggiorando e ho l'impressione di non potermi fidare più, al contempo non ho il coraggio di parlargliene. Scusate se sono stata prolissa, ma ha senso continuare un rapporto così o in terapia è sbagliato? Sto iniziando a dubitare di me stessa, mi dico che sono esagerata e mi chiedo se nelle provocazioni ci sia un intento terapeutico, ma sento di tornare indietro a pensieri che mi sminuiscono e mi annullano per giustificare il suo comportamento e questo non mi piace. Vi ringrazio per aver letto questa lunga domanda
E.

Cara Elisa, 

credo che il modo migliore per capire se c'è un'alleanza terapeutica sia darsi la possibilità di esprimere le proprie emozioni e perplessità al suo terapeuta. Solo in questo modo, fidandosi delle sue emozioni ed esplicitandole può capire se dall'altra parte c'è capacità di accogliere il suo sentire e il suo bisogno. Diversamente temo che questa terapia non la porterà a stare meglio e a fortificarsi gestendo con più sicurezza le relazioni.  
Provi a pensare a cos'è che eventualmente la blocca nello scoprirsi, una reazione? Una delusione? 
Anche questo può diventare occasione di lavoro.

In bocca al lupo

dr.ssa Simona Guglielmucci 

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