Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia

Salve a tutti, mi chiamo Luisa , ho 19 anni ed ho un problema , ormai diventato ossessione. Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia legati al bisogno imminente di andare in bagno con forti scariche di diarrea. L'episodio scatenante si verificó ad un concerto, dovetti stare circa un'ora piegata e stavo quasi svenendo, stetti davvero male, poi ci diedi peso ma relativamente. Poi mano mano sono iniziati altri episodi spiacevoli ed ora a distanza di due anni la mia vita è quasi rovinata. Ho paura di fare tutto: di salire su un pullman perchè nel caso in cui mi venisse mal di pancia non saprei dove fare dal momento che non c'è il bagno, di uscire la sera nel mio stesso paese, di mettermi i tacchi per uscire perchè poi non potrei correre a casa nel caso in cui dovessi andare in bagno, di andare a ballare perchè troppa gente mi crea ansia, di andare alle feste di paesi limitrofi con tutti i miei amici per paura di trovare i bagni occupati dla momento che ci sta tanta gente... cose che prima facevo e consideravo normali ora le considero irrealizzabili ..e non è finita. Io penso che tutto questo sia ovviamente di natura psicologia perchè ormai ci penso spesso, anche se non ho niente il mio è un pensiero fisso davvero, non riesco a liberarmene più. Inoltre mio padre soffre di ansia e penso che anche lui abbia influito su questa mia condizione e inoltre anche quando il mio ex mi ha lasciato questa ansia si é accentuata. Qualcuno mi aiuti non so davvero come fare. Voglio solo avere la vita che avevo prima.

Non mi è chiaro se ha già fatto degli accertamenti medici, in ogni caso è utile sentire il Medico di base per valutare e magare fare una cura mirata per aiutarla a livello sintomatologico gastrointestinale e allentare un po' questa condizione invalidante.

La natura psicosomatica deve essere altrettanto approfondita con uno Psicoterapeuta perchè l'ansia in generale e la fobia sociale potrebbero innescare questa reazione abnorme o comunque le conseguenze emotive di questo disturbo devono essere accolte per imparare a gestirle,

La condizione paterna potrebbe spiegare un modello di rapporto col mondo esterno ansioso e problematico acquisito e la terapia sistemico familiare potrebbe aiutarvi a ritrovare il "bandolo della matassa".

Nel frattempo un blando sedativo ansiolitico abbinato a tecniche di respirazione e visualizzazione antistress la aiuterebbero a provare ad affrontare piccole situazioni "difficili" e verificare che non succede inevitabilmente l'attacco, e man mano aggiungere altre situazioni memorizzando gli aspetti di piacere anzichè di sofferenza.

Auguri