Dott.ssa Sofia Basso

Dott.ssa Sofia Basso

Psicologa-Psicoterapeuta in formazione

Mio marito lavora fuori

Buongiorno, sto con mio marito da 26 anni, niente figli e un rapporto stupendo. Viaggiamo molto andiamo d'accordo su tutto tanto che 13 anni fa abbiamo aperto un'attività commerciale insieme. Per me era un sogno che diventava realtà. Si stava insieme 24 ore al giorno. Nel lavoro diventavamo colleghi, fuori più innamorati che mai. Poi un amico gli propone di fare un concorso per l'insegnamento per avere una seconda entrata e lui, sicuro di non vincere, lo fa e lo vince. Risultato, viene chiamato a 1500 km di distanza da me continuando a lavorare a distanza per la nostra attività e tornando a casa quasi ogni fine settimana. Contemporaneamente muore mio padre a cui ero legatissima e mia suocera. Mi sono appoggiata a casa di mia madre che abita molto vicino alla sede del mio lavoro, ma con cui non ho praticamente rapporti. E anche con mio suocero siamo molto diversi caratterialmente. Mangio sempre sola e l'anno scorso ho perso 12 kg in un fisico già magro. La scuola sta per iniziare e io non faccio altro che piangere di nascosto perché tra poco lui andrà via. Esco anche con amiche, ma mi manca lui. Durante lo scorso inverno, restavo a lavoro anche durante la pausa pranzo e quando tornavo la sera, mia madre aveva già cenato e non mi salutava quasi mai. Anche mio marito vorrebbe tornare, ma sarebbe un peccato abbandonare tutto. Non siamo più tanto giovani e vorrei godermi le mie giornate con lui anziché sola. Il mio lavoro con il pubblico è solo una grandissima ipocrisia con tutti. Nessuno sa quello che ho dentro e alcune volte faccio pensieri brutti. Sono troppo stanca e sola. Due persone mi amavano e mi hanno abbandonato.

Cara Rosalinda, 

grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità un pezzo così intimo della tua vita. Leggendo le tue parole si percepisce chiaramente quanto amore ci sia stato, e ci sia ancora, tra te e tuo marito, ma anche quanta fatica stai vivendo oggi, tra solitudine, lutti, cambiamenti e quel senso di perdita che sembra essersi sedimentato nel tempo.

A volte è difficile tenere insieme i pezzi della nostra identità quando le circostanze della vita sembrano allontanarci da ciò che ci ha resi felici. È importante validare quello che stai vivendo: la tua sofferenza, non è debolezza. Spesso, chi lavora con gli altri, come tu stessa accenni, è abituato a "reggere", a "funzionare", anche quando dentro qualcosa si incrina.

Hai fatto un primo passo importante scrivendo queste righe. Ti invito a considerarne un altro: rivolgerti a un professionista che possa affiancarti in questo momento, non per “curare” qualcosa di rotto, ma per ritrovare insieme uno spazio dove puoi essere ascoltata, capita e sostenuta senza maschere. 

Parli di “pensieri brutti” e di sentirti troppo stanca e sola. Queste frasi non vanno ignorate. È fondamentale che tu possa parlarne in un luogo protetto, dove tutto ciò che senti abbia diritto di esistere e possa trovare nuove forme di significato.  

Forse non si tratta di scegliere tra la tua vita e quella di tuo marito, ma di immaginare insieme un nuovo equilibrio, anche dentro te stessa, dove le mancanze non cancellino tutto ciò che di bello avete costruito, e dove la tua voce possa tornare a contare. 

Ti mando un pensiero di vicinanza. Non sei sola, anche se ora può sembrarlo.

Con stima,
Dott.ssa Sofia Basso

domande e risposte

Dott.ssaSofia Basso

Psicologa-Psicoterapeuta in formazione - Catania

  • Consulenza e sostegno psicologico
  • Psicooncologia
  • Difficoltà legate alle diverse fasi di vita
  • Supporto Psicologico Online
  • Disagio o difficoltà relazionali sociali, di coppia o familiari
  • Elaborazione del lutto
CONTATTAMI