Dott.ssa Stefania Ciarrocchi

Dott.ssa Stefania Ciarrocchi

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

CARATTERE PARTICOLARE

Gentilissimi Dottori,

Ho un bimbo (secondo genito, il primo ha 9 anni) di 6 anni.
Non ha avuto dei ritardi del linguaggio o psicomotori, anzi a livello motorio ha potenzialità che a volte non sa di avere.
Ha un carattere particolare, innanzitutto è stitico e molto raramente fa la cacca spontaneamente, fino a circa 4 mesi fa, anche quando l'aveva non voleva comunque farla, e dovevamo portarlo di forza in bagno poi la faceva, ora facciamo meno fatica, sta migliorando ma il problema c'è ancora.

Ha iniziato verso la fine del primo anno di asilo nido (aveva 22 mesi) a manifestare irritabilità e fatica ad accettare le regole. All'inizio della scuola materna, faceva fatica con le regole (non sempre) ma pian piano è andata migliorando anche se non ci è mai andato volentieri e purtroppo non solo per il suo carattere ma anche perchè gli stimoli erano veramente pochi e le insegnanti dei primi due anni non andavano d'accordo e si ripercuoteva sui bimbi.

Il terzo anno è andato meglio anche se ogni tanto ha avuto momenti di ira, perchè appunto non voleva starci che sono sfociati anche in graffi che dava a se stesso, ma poi non è più successo. Il primo anno giocava spesso da solo poi pian piano si è aperto. Vuole chiamare amici a casa o andare ai compleanni, ma nel grande gruppo a volte fa fatica ad inserirsi e gioca da solo, mentre si trova meglio nel piccolo gruppo.

Siamo arrivati alla fine della materna, che era veramente nervoso, poi pian piano con l'inizio delle elementari ha fatto tantissimi miglioramenti, le maestre ci dicono che si comporta molto bene. Sono molto carine al contrario di quelle della materna e riescono a rassicurarlo, cosa di cui ha molto bisogno.

Ha poca autostima di se stesso e anche se ripeto, da quando è iniziata la scuola sembra un altro bambino, ha comunque momenti di irritabilità soprattutto legati appunto alla cacca, alla stanchezza e alle paure, esempio se ha paura di fare qualcosa diventa irritabile. Purtroppo a scuola ha trovato pochissimi amici dell'asilo e fatica anche se le maestre dicono che a seconda dei giorni gioca da solo o in compagnia, cerchiamo di compensare chiamando amici a casa. A volte agita le braccia e le mani e fa un verso con la bocca come una sorta di soffio.
Il bimbo su insistenza di una maestra della materna, è stato portato da una neuropsichiatra infantile che dopo una valutazione ci ha detto che non riscontrava nulla di strano, in effetti al bambino piaceva e con lei si apriva e parlava molto.

Siamo stati successivamente da una psicologa per bambini, anche lei esclude "cose particolari" anche se con lei parla meno ma chiede spesso di tornarci.

Inoltre fa psicomotricità individuale (o col fratello, ma ora inizierà con altri bimbi) e anche con lei ha fatto grossi miglioramenti a livello caratteriale. Mi è stato detto che probabilmente è uno sfogo all'ansia che ha maturato all'asilo, così forse come dalla morte della nonna materna. Inoltre lo scorso anno scolastico si era molto tranquillizzato ma appunto è morta la nonna (l'ha accusata dopo qualche mese) ed ha sentito varie discussioni col fratello (che non voleva fare i compiti, ed è anche risultato dislessico) per la scuola, ho paura che questo suo carattere già un po' chiuso ed un po' irritabile sia peggiorato avendo forse subito un piccolo trauma da tutte queste situazione.

Ribadisco però che con la scuola sta molto migliorando, ho avuto paura che non fosse solo un problema di carattere, ma vedendo i miglioramenti crediamo di no anche avvallati dalla psicoloca, volevo però un altro parere. Mi scuso se mi son dilungata ma non è facile spiegare tutto.


IL parto è stato cesareo, nato alla 38 esima settimana, allattamento artificiale.
Il fratello spesso fa dispetti al piccolo.


Grazie

Salve Erica,

dalla descrizione dei comportamenti di suo figlio, penso che il carattere c'entri ben poco!!!

Anzi credo che il bambino stia comunicando, prima con più forza ora meno, un disagio che lo accompagna sin da quando era piccolino, lo dimostra la stipsi, gli episodi di aggressività etero e autoriferiti. Tutto rimanda ad una certa coartazione emotiva, le paure, il disagio, e poi la morte della nonna. Quest'ultimo episodio sicuramente rappresenta di per sè un evento importante e traumatico all'interno del ciclo vitale di una famiglia che va in qualche modo affrontato, specie con i bambini; a questo riguardo non ci sono notizie sulla valenza emotiva di questa nonna per il bambino, ma di certo non va sottovalutato.

Una terapia EMDR con il bambino integrata a delle sedute di terapia familiare potrebbe essere utile per aiutare il piccolo a liberarsi da eventuali ricordi traumatici o solo aversivi che sono rimasti "segregati" nella sua memoria e che ogni tanto potrebbero ritornare a fargli visita

Buona fortuna

Un caro saluto

domande e risposte

Dott.ssaStefania Ciarrocchi

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R. - Fermo

  • Terapia per Disturbi d'Ansia
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