Dott.ssa Stefania Minguzzi

Dott.ssa Stefania Minguzzi

Psicologo, Psicoterapeuta

Inesistente fiducia e rabbia eccessiva

Salve, mi chiamo Alessandro ho 33 anni, sposato da quasi 5 anni e ho un figlio di 3 anni e mezzo.
Vi scrivo e forse avrei dovuto farlo già da un po' di tempo, perché nella mia famiglia purtroppo non si vive un clima sereno, vi spiego: mia moglie, Sara, crede che io brami qualcosa contro di lei e questo suo errato pensiero si estende anche ai miei genitori. Sembra che nella sua ottica, la realtà venga interpretata diversamente da quella che è, e ovviamente se deve scegliere tra 2 pensieri sceglie sempre quello più negativo possibile.
Abitiamo lontano dalla terra di origine, così, nascita di nostro figlio, Marco, i miei ed i suoi genitori sono venuti in Emilia Romagna per festeggiare il lieto evento e darci eventualmente una mano. Visto che avevamo acquistato casa da poco, ci si arrangiava come si poteva....ma mia moglie si è convinta che l'intenzione dei miei era quella di mandare in un bed and breakfast i suoi in modo tale da avere il pieno controllo di tutto. Ho provato a spiegare che l'arrivo del primo nipotino era un momento di gioia per tutti e se qualcuno è finito su un materasso gonfiabile piuttosto che in un lettino non succede nulla....ci si adatta in quel momento. Ma lei no, a distanza di più di 3 anni continua a parlare (urlare) le stesse cose. Ad esempio, quando acquistammo casa Sara era in gravidanza da 4/5mesi, la casa necessitava di un minimo di ristrutturazione come i sanitari e un'imbiancata in generale quindi mio padre che ci faceva da garante per la concessione del mutuo, si trovava da noi insieme a mia madre, abbiamo lavorato per renderla abitabile e visto che io facevo i turni loro proseguivano i lavori quando io non ero presente, non li ha mai ringraziati e non l'ha mai fatto neanche con me......mia moglie sostiene che loro ci aiutavano perché avevano il loro tornaconto, ovvero, impadronirsi della casa.
Sostiene fermamente che i miei vogliono dividerci a tutti i costi ( senza alcuna ragione). Ho provato a farle vedere le cose da un'altra prospettiva o meglio di cominciare a dare un'interpretazione diversa, un po' più benevola e non piena di sfiducia come la sua. Cerca in tutti i modi di controllarmi poiché dubita ogni cosa di me. Ha un atteggiamento fastidiosamente provocatorio e se reagisco ad una provocazione lei insinua e incalza dicendo: vedi Ke è colpa tua! Le da fastidio che faccio sport, controlla ogni minimo movimento sul conto, nonostante io non abbia vizi e pretente delle giustificazioni se magari il giorno prima avevo 10 euro nel portafogli e il giorno dopo no.... Mette in mezzo nostro figlio per ogni cosa, cerca di farmi sembrare più inutile di un insetto e si ricorda alla perfezione solo ciò che serve per affermare le sue "teorie". Se faccio sport allora non mi importa niente di nostro figlio e me ne frego, dice. Non vuole che Marco parla con i miei genitori o faccia videochiamate perché è convinta che i miei dicano a mio figlio parole negative su di lei. E ultimamente vuole che io chiuda i rapporti con tutta la mia famiglia perché per lei sono la causa dei nostri problemi. Se le succede qualcosa di sbagliato, o qualcosa non le va come sperava o più semplicemente, le si rovescia un bicchiere con l'acqua, incolpa i miei, dicendo che in qualche modo hanno pregato che le succedesse qualcosa di storto. I miei sono 3 anni che non vengono a trovarci, che si fanno i fatti loro nella loro città....
Da qualche giorno usa anche nostro figlio per farmi "cedere" minacciando di divorziare prima possibile e di non farmelo più rivedere, costringendo nostro figlio a dormire nel letto con lei piuttosto che con me, (perché sono già 2 settimane che dormiamo in stanze separate) sapendo quanto siamo legati io e lui.
Questa situazione per me è frustrante, per il clima che si vive in famiglia, soprattutto per mio figlio che la vede e sente urlare tutti i giorni.
Un po' mi vergogno a descrivere ciò e non ho raccontato tutto...io so di non essere perfetto ma cerco un rimedio a tutto ciò, spero però che vi abbia dato un'idea, una forma per capire di cosa si potrebbe trattare.
Il problema è come andare in terapia di coppia, poiché mostrando così tanta diffidenza e non avendo neanche un minimo di fiducia non accetterà mai una cosa simile, anzi, si accanirà ancor di più contro me e chi mi sta intorno.
Spero di riuscire a trovare un valido aiuto e una soluzione a ciò.
Vi ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti

Buonasera, capisco la sua difficoltà nel fare intraprendere una psicoterapia a sua moglie, ma si tratta di farle capire che è nel suo interesse farlo, in modo da tentare di risolvere i problemi che ci sono tra voi e di esporre il proprio punto di vista a chi è in grado di ascoltarla, offrendole anche la possibilità di colloqui individuali.

La saluto cordialmente e spero riesca nel suo intento