Dott.ssa Stefania Pelosi

Dott.ssa Stefania Pelosi

Psicologa - Psicoterapeuta Relazionale/Familiare

Ansia di coppia

Buonasera, vi scrivo perché vorrei sottoporre alla vostra attenzione quello che sta succedendo.
Vivo serenamente la mia relazione con la mia ragazza da 5 anni, fino a che è arrivato il momento di decidere di fare il grande passo e decidere di andare a vivere insieme.
La cosa sinceramente non mi spaventava, finché rimaneva nel "parlato ", ma quando il momento si è concretizzato, la prima cosa che ho notato è stato un forte stato di ansia.
L'ansia in questione è veramente altalenante, perché io son contento di seguire questo percorso di vita con lei, ma comunque sento questa sensazione perennemente in allerta.
Il problema è che da quel giorno ( poco più di un paio di settimane fa ) i contatti fisici con lei mi sembrano privi di sentimento, cosa che prima non erano cosi.
Da quando è successo mi è capitato di avere prestazioni sessuali veloci e non " coinvolgenti ". La disfunzione erettile è una cosa che mi è già capitata nei periodi di ansia ( es forti litigi , cambi di lavoro ) e anche questa volta si è ripresentata ma solo per una volta ; anche se mi sembra che nel atto io non abbia una piena erezione .
Penso che queste ansie sparirebbero se dovessimo andare a vivere insieme, ma non ne sono certo quindi ponevo a voi il quesito.

A livello di salute sono un ragazzo leggermente sovrappeso , non fumo , non uso droghe , bevo solo il week end con gli amici, ma in modo moderato, anali del sangue vanno bene.

Intanto grazie.

Salve!

La decisione di convivere è una delle decisioni più importanti che una coppia prende: segna il passaggio ad una fase successiva della relazione. Questa fase è incentrata sulla costruzione, coinvolge “ragione ed emozione”, conduce ad una crescita non solo di coppia ma anche ad una crescita personale.

Partendo da questo presupposto, consideri che ogni persona tende alla ricerca dell’autonomia. Questa è una componente fondamentale anche in una coppia infatti, al bisogno di vicinanza, quindi il voler andare a vivere insieme, coesiste la necessità di separazione per affermare la propria autonomia (espressa dall’ansia per la paura della troppa vicinanza).

Se c’è troppa distanza non può esistere una relazione, contemporaneamente se c’è troppa fusione non si può creare la differenziazione dall’altro. La differenziazione dal proprio partner è uno degli elementi chiave per una sana relazione.

La convivenza non la spaventava finché rimaneva nel parlato perché era circoscritta ad un futuro prossimo e non ad un “agito”.

Nel momento in cui si è concretizzata, Lei ha notato il crescere dell’ansia e la sensazione di vivere una situazione di allerta. Dunque, avverte una sensazione che qualcosa di non positivo possa accadere all’improvviso.

È opportuno che lei si domandi: Cosa le può accadere con questa convivenza?

Dopo aver risposto a questa domanda darà forma al suo stato di allerta e così potrà conoscerlo ed affrontarlo.

È probabile che i contatti fisici “privi di sentimento” (come Lei li ha definiti) siano una difesa del suo subconscio per mettere una “distanza”.

È probabile che quella che Lei chiama “disfunzione erettile” sia l’espressione fisica dell’impotenza nella situazione che sta vivendo: mancanza di agito dovuto a ciò che crede le possa accadere. Un po’ come il paralizzarsi quando si ha paura.

Le auguro di riuscire a smascherare queste paure e di vivere la sua nuova avventura con ragione e sentimento, utilizzando gli ostacoli come risorse per crescere come coppia e a livello personale.

Dott.ssa Stefania Pelosi