Dott. Stefano Marchi

Dott. Stefano Marchi

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Può durare una relazione così?

Buonasera, sono Giuseppe ho 31 anni, e risiedo a Milano. Da 4 anni sono fidanzato con il mio compagno Massimo, con cui convivo da due anni. Lui è un uomo di 59 anni con alle spalle una matrimonio ancora in essere per scelta di lei, e per ovvie scelte finanziare e burocratiche che io non condivido. Negli ultimi sei mesi la nostra relazione è andata a sgretolarsi proprio perché lui con il suo impiego di promotore finanziario e le sue diverse attività imprenditoriali è molto preso, ma questo lo capisco e lo accetto. Quello che non accetto è il rapporto che due persone separate se pur non per legge da più di 10 anni continuino così assiduamente a vedersi, sentirsi, e inferire sul approvazione della nostra relazione. Abbiamo avuto diversi episodi di discussioni verbali per diversi motivi proprio perché abbiamo provato a uscire a cena, fare weekend e vedersi, cosa che io non avrei voluto fare ma non per cattiveria ma ben si per equilibro. Io sono un semplice operaio, che lavora da molti anni nel settore del banqueting e degli eventi, lavoro che a me appassiona ma ovviamente c'è una differenza reddituale importante, tanto quanto quella d’età. Inoltre Massimo, ha una figlia di 27 anni anche lei contraria alla nostra relazione, insomma sono sempre state una spina nel fianco, lui ha sempre desiderato di passare del tempo assieme, anche se io ero contrario perché era palese che loro non interessasse che noi stessimo bene, ma guardavo solo i loro interessi economici e il loro benessere. Oltretutto proprio oggi mi disse che se dovesse scegliere fra me e sua figlia ovviamente sceglierebbe sua figlia. Ad oggi ci ritroviamo a prendere una decisione, lui crede che vivere in due case saparate potrebbe salvare questa relazione. Cosa pensate voi ? Io credo che se dovessi andare a vivere da solo la relazione non si salverebbe anzi con gli orari e lo stile di vita così diversi si avrebbe ancora meno tempo di qualità per stare insieme.

Buonasera Giuseppe, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione, che comprendo essere molto complessa e carica di emozioni.

Da quanto racconta, il nodo centrale sembra essere il ruolo che la famiglia del suo compagno continua ad avere nella vostra relazione, unito a differenze significative di età, situazione economica e stile di vita. Immagino che possa essersi sentito messo da parte più volte e che la difficoltà del suo compagno nel prendere una posizione chiara abbia contribuito a farla sentire poco considerato. Inoltre, il fatto che lui abbia detto esplicitamente che, se costretto a scegliere, opterebbe per sua figlia, è un segnale forte che definisce le sue priorità.

La proposta di vivere separati per "salvare" la relazione sembra più un compromesso che una vera soluzione. Da quanto scrive, mi pare che lei abbia già il timore che questa scelta porterebbe a un ulteriore allontanamento. Forse la domanda più importante da porsi è: Che tipo di relazione desidera davvero? È disposto ad accettare il ruolo che il suo compagno sta scegliendo di mantenere tra lei e la sua famiglia? Riesce a immaginarsi felice in una relazione in cui continua a sentirsi in secondo piano?

Forse, più che concentrarsi su come "salvare" la relazione, potrebbe essere utile riflettere su ciò che questa relazione le sta dando e se rispecchia i suoi bisogni e desideri. Se le porta più sofferenza che benessere, allora la vera decisione da prendere riguarda il suo futuro e il suo equilibrio, più che la logistica della convivenza.

Cosa ne pensa?

Stefano Marchi

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Dott.Stefano Marchi

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Milano

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