Dott. Stefano Marchi

Dott. Stefano Marchi

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Problema sociale per mia figlia di anni 13

Buongiorno, mia figlia di quasi 14 anni, dalla prima media, ha un'amica con la quale è molto legata; fanno sempre tutto assieme. La sua amica, dalla fine dell'anno scolastico scorso, ha avuto qualche problema legato alla sua sessualità che le ha portato diverse problematiche. È andata in terapia e sembrava che le crisi le fossero passate, tanto che uscivano spesso, quasi due o tre volte la settimana. Ad un certo punto, le crisi sono riapparse ed ora questa sua amica sta sempre da sola, non vuole uscire e si è chiusa in se stessa; mia figlia quindi è da sola anche lei. Ha fatto amicizia con le altre ragazze della classe, ma dato che fino ad ora assieme a loro non era mai uscita, adesso non se la sente di entrare in gruppi e dinamiche di cui non ha mai fatto parte e quindi, di rimando, non esce più. Come posso aiutarla? Grazie.

Buongiorno,
la situazione che descrive è delicata e molto comprensibile: sua figlia si trova in una fase evolutiva in cui le amicizie giocano un ruolo centrale, e l’allontanamento della sua amica più stretta può lasciarla disorientata e sola, proprio in un momento in cui il bisogno di connessione è molto forte. È importante riconoscere che il dolore di sua figlia non nasce solo dall’isolamento, ma anche dalla preoccupazione per l’amica, e forse da una certa lealtà verso quel legame che finora è stato molto significativo per lei.

Nel frattempo, sembra che sua figlia abbia già fatto un piccolo grande passo: ha iniziato ad avvicinarsi alle altre compagne di classe. Anche se ora si sente “fuori dai giochi”, questo è un ottimo segnale. Potrebbe aiutarla incoraggiarla senza forzarla, riconoscendo quanto sia difficile rimettersi in gioco in un nuovo gruppo, e validando il suo vissuto (“capisco che ti senti un po’ fuori posto, è normale quando ci si affaccia a un gruppo nuovo”).

Un altro aspetto importante è offrirle spazi di dialogo aperti, nei quali possa parlare dei suoi sentimenti, senza sentirsi giudicata o spronata a “fare di più”. A volte, solo sentirsi ascoltati può far sentire meno soli. Infine, se vede che questa situazione inizia a influire sul suo benessere generale (umore basso, ritiro prolungato, difficoltà scolastiche), potrebbe essere utile valutare insieme l’idea di un breve supporto psicologico: non perché “ci sia qualcosa che non va”, ma per aiutarla a riorientarsi in questa fase di transizione e ad accedere più facilmente alle sue risorse.

Resto a disposizione se ha bisogno di approfondire.

Stefano Marchi

domande e risposte

Dott.Stefano Marchi

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Milano

  • Disturbo ossessivo compulsivo
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