Dott.ssa Valentina Bennati

Dott.ssa Valentina Bennati

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Bassa autostima e ansia sociale.

Buongiorno,
Sono una ragazza di 19 anni che studia all'università di Psicologia, con il grande sogno di poter diventare un giorno una psicoterapeuta. Tuttavia penso ancora di dover crescere su determinati aspetti che penso siano dovuti a come ho vissuto la mia infanzia. Mi spiego meglio. Mi capita quasi sempre nelle serate tra amici di voler essere trasparente, di stare in un angolo e di provare ansia per tutto il tempo. Non mi piace stare al centro dell'attenzione perché mi sento in imbarazzo, e odio la mia presenza. Al solo pensare al mio corpo, alla mia voce e a tutto ciò che mi caratterizza, mi sento in imbarazzo. Sono sempre in ansia, anche quando sto con persone che conosco benissimo e da tanto tempo. Spesso ho provato a parlarne, ma nessuno capisce quella sensazione di rifiuto che io provo per me stessa. Nonostante ciò cerco sempre di superare questo mio limite e cercare di godermi la serata cercando di socializzare, ma finisce sempre che sto male perché torno a casa e penso: forse dovevo parlare in un certo modo, forse dovevo camminare in un altro modo.. Ecc..
Quando all'inizio ho detto che potrebbe essere legato alla mia infanzia tutto ciò è perché penso che sia dovuto al fatto che io sin da piccola non mi sono confrontata con gli altri. Tendevo a stare da sola, o comunque cercavo di instaurare rapporti solo con una persona, non con un gruppo.
Quindi volevo capire come poter superare questo mio limite che spesso mi sembra quasi infantile, ma mi provoca tanta sofferenza perché vedo solo ciò che non va in me.
Grazie.

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Cara Sabrin
leggere la tua lettera mi ha fatto fare un salto nel passato. Mi ha portato con la mente a quando anch'io iniziai il mio percorso che mi avrebbe poi portato a diventare Psicologa e Terapeuta. Mi ha riportato a quelle sensazioni...la voglia matta di capire come ero fatta (perché lo sappiamo...intraprendiamo questo percorso con l'obiettivo inconscio di riparare prima di tutto noi stesse), la smania per aiutare le altre persone, capire come funziona la loro mente e aiutarle a stare meglio per sentirci anche noi in qualche modo ripagate. Ma tutti questi sogni venivano offuscati da quella sensazione di inadeguatezza e di imbarazzo che mi accompagnava quando ero in mezzo agli altri, magari a lezione durante le simulate, quando ero con le amiche a cena…continuavo a fare la mia vita apparentemente normale, quando invece dentro di me l'ansia mi divorava e sarei voluta scomparire. E invece ero sempre lì con i riflettori puntati addosso. Mi ripetevo sempre”come farò a fare questo mestiere se sono così? Se sono così diversa dagli altri?”. Mi sentivo sola perché gli altri non mi capivano. Dopo anni che rimandavo mi sono decisa, ho vinto la vergogna e ho chesto aiuto ad una Psicologa. Insieme abbiamo capito le ragioni della mia sofferenza e ho trovato gli strumenti per gestirla. Ho capito anche che quei riflettori ero io stessa ad accenderli. Ed eccomi qui...Parlandoti della mia esperienza vorrei trasmetterti tutta la mia comprensione per la sofferenza che stai vivendo e sollecitarti ad andare avanti con gli studi e intraprendere un percorso personale. Ti aiuterà a fare chiarezza sulle tue emozioni e credenze e ad affrontare gradualmente le situazioni che ti creano disagio. Stai già facendo una cosa molto importante: continui a fare le cose nonostante l'ansia! Questo è segno di forza! Continua a credere in quello che fai. Quello che stai vivendo ti permetterà di sentirti più vicina alle persone che aiuterai. 
Resto a disposizione, un caro saluto