Come gestire le emozioni?

In passato le emozioni erano considerate esclusivamente in senso negativo, come fattori distruttivi, processi estranei che interferiscono con il funzionamento efficiente delle persone.

Solo più recentemente si è fatta avanti una visione più positiva: le emozioni sono elementi utili nell’adattamento e soprattutto  nelle relazioni interpersonali. Hanno un fondamento biologico perché sono parte del patrimonio innato di tutti gli esseri umani.

Già a partire dalle prime settimane di vita, si osserva una serie di emozioni fondamentali, in modo specifico sei: gioia, tristezza, paura, rabbia, sorpresa, repulsione; mentre altre, come il senso di sé, che implicano funzioni cognitive più complesse, compaiono in momenti successivi dello sviluppo, in quanto lo sviluppo emotivo procede parallelamente allo sviluppo cognitivo.

Questo aspetto emerge quando compaiono le emozioni autocoscienti, come l’orgoglio, la vergogna, la colpa e l’imbarazzo, che non si riscontrano fino al secondo anno di vita. Le emozioni fondamentali come la rabbia e la paura si riconoscono facilmente nei bambini piccoli cosa che non accade per le emozioni autocoscienti.

Sia l’orgoglio sia la vergogna sono emozioni che coinvolgono tutto il corpo trovando corrispondenza non tanto nell’espressione facciale come le emozioni fondamentali, ma nella postura generale.

La base biologica delle emozioni implica che tutti gli esseri umani condividano le stesse emozioni, anche se il modo e le circostanze in cui le manifestiamo variano secondo l’educazione e l’esperienza. I bambini non si limitano a viverle, ma riflettono su di esse.

Una volta acquisito il linguaggio, essi sono in grado di etichettare, pensare le emozioni e discuterne. Gradualmente imparano a comprenderne le cause e prevederne le conseguenze. Questo processo è favorito dalle conversazioni sulle emozioni, prima con i genitori e poi con altri bambini. Le conversazioni svolgono molte funzioni, in particolare:

  • permettono ai bambini di affrontare le proprie emozioni;
  • contribuiscono a spiegare il comportamento delle altre persone;
  • favoriscono la comprensione da parte dei bambini di una gamma di sentimenti sempre pià ampia;
  • consentono di comprendere la natura e le circostanze delle relazioni interpersonali;
  • consentono ai bambini di condividere le esperienze emotive con altre persone e di inglobarle nelle relazioni.

Per questo gli studiosi riportano che lo sviluppo emotivo è forgiato dall’esperienza sociale.

Esiste però un’emozione speciale l’empatia: questa è una risposta affettiva che nasce dalla comprensione dello stato emotivo altrui ed è simile a ciò che la persona sta provando.

È una forma di condivisione affettiva in cui l’attenzione è rivolta allo stato emotivo dell’altro, la risposta dell’osservatore è simile a quella dell’altro e vi è consapevolezza che l’emozione deriva dall’altro. L’empatia, quindi, è un “ sentire come l’altro”.

Concludendo le emozioni arricchiscono la vita di ognuno di noi, impreziosendola.  

 

Che vita sarebbe senza emozioni!!

 

 

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