Dott.ssa Valentina Sbrescia

Dott.ssa Valentina Sbrescia

Psicologo, Psicoterapeuta

È un disastro la mia vita per via di insulti ed offese continue

Salve , con la mia compagna vivo dal 2011 . Ci siamo conosciuti in una stagione lavorativa a Milano marittima. Lei separata da 7 mesi e con 7 anni in più a me . Io single . Entrambi senza figli dopo la stagione lavorativa siamo ritornati per 2 mesi nelle città natali per poi partire per trovare lavoro a Milano nel gennaio 2012 . Milano non ci offrì nulla e decisi di tornare a Napoli ma nel frattempo , siccome mio fratello vive a Siena , decisi di farglielo conoscere e facemmo una sosta a casa sua . Doveva essere breve per 1 giorno massimo anche perchè il viaggio sarebbe stato lungo e stressante da milano a napoli in un solo giorno . La fortuna volle che in un giorno trovammo lavoro entrambi e dopo 2 giorni gia lavoravamo e decidemmo di starcene a Siena . I primi tempi erano abbastanza tranquilli anche sessualmente fino al maggio 2012 dove scoprii che lei si sentiva con una persona a mio discapito dove stava organizzando di nascosto una vacanza per il forte desiderio che provava a stare con questa persona (10 anni piu piccolo di lei). Io scoprii tutto e decisi di lasciarla ma non ci siamo mai lasciati . Da quel momento in me é cambiato qualcosa soprattutto la fiducia che provavo in lei e forse anche l'amore. Ma con il tempo ho ritrovato entrambi e credo di aver fatto la cosa giusta a provare ad avere un figlio con lei , figlio arrivato nel 2014 . È sempre stata scontrosa con il mondo , offensiva , violenta e dal settembre 2012 che mia madre e mio padre si sono separati , lei mi offende su questioni familiari , pretende soldi da mio padre ogni mese (non arriva a fine mese) , ogni azione della sua famiglia é buona e la mia famiglia fa schifo , ed è terribile . Ogni giorno mi offende sul fatto che io da bambino ho ricevuto un grave problema ai genitali facendomi ritornare spesso sui problemi che ho affrontato fino a 6-7 anni e trasportati nel tempo ma superati con la nascita di nostro figlio . Ovunque si va fa questioni , lotte , denunce e guai se la guardano un po male e spesso è rafforzata dalla sua famiglia a compiere gesti forti come litigi con vicini di casa, in ospedali , o con chiunque le chiede qualcosa . Con la mia famiglia ha rotto i legami e spesso anche la sua famiglia si intromette dicendomi che non sono dalla sua parte per via che io con la mia famiglia ho ancora rapporti . Si decantano PROFESSORI di personalità , offendendo chiunque . Io sono un cuoco e lavoro a stagioni e lei mi chiama precario senza mai fare nulla per la nostra famiglia. Cade tutto dalle mie spalle dalla a alla z , perfino comprargli le mutande perché la sua famiglia vive con 450 euro di pensione al mese in 8 in una casa di 70 mq . Da premettere che la sua gravidanza ë stata difficile per via di 4 miomi di 15 cm che hanno reso un miracolo la nascita di nostro figlio prima e poi dopo 8 mesi si è dovuta recare d'urgenza per asportare l'utero dopo aver ricevuto diverse trasfusioni . La sua arroganza nei miei riguardi è sempre stata massima , il “comandare“ è il suo pane quotidiano , il difendersi la sua famiglia che non mi vergogno a dirlo sta piena ma piena di brutte figure (si picchiano e denunciano fra di loro e poi mangiano a tavola insieme dopo 5 minuti) . Poi la madre che mi chiama per ricordarmi che loro sono persone temute nella zona dove abitano ed infine la mia compagna che mi dice che non mi ama più e che mi sta solo sfruttando minacciandomi di portarsi via il bambino nella casa materna dove a mio avviso non ci sono condizioni tali di serenità , economiche e logistiche per far crescere serenamente un bambino . Chiedo se secondo questo mio racconto possa essere un problema lei oppure il problema ce l'ho io . La mia famiglia ha fatto di tutto per noi , ma lei ogni azione la vede come una cattiveria ( mio fratello ci invita a pranzo e lei crede che lui lo faccia perché non possiamo mettere il piatto a tavola , oppure un mio collega ci invita a cena dice prima si e poi non vuole andare all'ultimo minuto proprio come i capricci che fanno i bambini ) . Infine dico che per quello che ho capito anche con la famiglia dell'ex marito ha avuto gli stessissimi problemi e forse anche di piu intromettendo spesso la sua famiglia per far picchiare l'ex marito . Non so che fare , cosa pensare , se sono io il problema mi faccio curare ma siccome credo di essere abbastanza sano perchè confrontandomi anche con amici e parenti che mi conoscono da 31 Anni mi hanno detto che lei sin dal primo giorno è stata cosi e che non me ne sono mai accorto forse perchè sono o a questo punto ero fortemente innamorato. Non voglio che il bambino soffre per le sue performance dove mi spacca roba di vetro in faccia ecc ecc. Mi ha fatto litigare con tutti gli amici d'infanzia che fortunatamente ho ritrovato a sua insaputa e mi frequento e se lei lo sapesse minaccerebbe di portar via il bambino . È un disastro la mia vita per via di insulti ed offese continue. Illuminatemi !!! Grazie

Gentile Alessandro,

la sua storia mi ha molto colpita perché sembra sia cominciata come una bella favola, in cui tutto sembra ‘scorrere’ senza troppe difficoltà, e si è poi trasformata nel tempo in un incubo in cui qualunque cosa sembra difficile e penosa, ogni scelta rischia di essere disastrosa.

La sua compagna ha sempre avuto il fascino di chi vive ogni emozione in modo molto intenso ma, nello stesso momento sente molto forte la mancanza: c’è sempre qualcosa che rovina la bellezza, un motivo per non essere del tutto soddisfatti, qualcosa che non riesce come dovrebbe e così via. Sebbene questa sua ‘intensità’ sia stata avvolgente e coinvolgente, tuttavia lei si trova ora nella posizione di chi, più di ogni altro, delude le aspettative della sua compagna, è il più imperfetto tra gli imperfetti. Naturalmente, la sua compagna usa poi i sensi di colpa per tenerla comunque legata a lei. Posizione decisamente scomoda!

Sicuramente la vostra vita non è stata facile fin’ora, ma la verità è che nessuna vita è facile: tutti hanno una battaglia da combattere, anche se non la condividono con noi o non gradiscono renderla ‘pubblica’. Tuttavia alcuni, come mi sembra capire essere il caso della sua compagna, cercano in qualche modo di trovare sollievo condividendo il loro malessere con gli altri, cioè rendere gli altri infelici come loro. Questa spesso è una questione caratteriale, che si inasprisce o affievolisce con le vicende della vita, ma che rimane comunque presente nel tempo. Voglio dire che se non si comportasse in questa maniera con lei, troverebbe sicuramente qualcun’altro da affascinare e poi vessare. Sebbene la dinamica tra di voi sia sicuramente particolare e specifica per la vostra storia, sebbene la responsabilità di un rapporto intimo sia sempre condivisibile tra due, mi sento di poterle dire che molte delle strategie che la sua compagna usa per non restare da sola, non hanno a che fare specificamente con lei ma con la sua storia e le sue paure, rimaste forse per troppi anni prive di cure professionali.

D’altra parte mi sento di doverle dire che la sua compagna non può farle niente senza il suo consenso. In altri termini il tentativo di farla sentire impotente, in colpa e di farla vergognare di sé, controllando così i suoi comportamenti e le sue emozioni, non servirebbe a nulla se anche lei non fosse disponibile a credere che lei ha ragione! Da qualche parte, forse, anche lei è convinto di valere quanto lei dice, o forse si è abituato a pensarlo a furia di sentirlo! Io non vi conosco ma credo di non sbagliare se dico che lei può sopravvivere anche senza la sua compagna, e magari trovare anche maggiore soddisfazione come uomo e come padre.

Per quanto riguarda invece suo figlio, sono d’accordo con lei: non ci sono le condizioni per farlo vivere serenamente, al momento. Probabilmente una separazione, al di là del primo momento di confusione, potrebbe solo giovare sia a lei che a suo figlio, che ritroverebbe se non altro un padre più sereno e soddisfatto. Immagino che parte della sua titubanza sia dovuta anche al tipo di lavoro che fa, che la impegna in orari che mal si accordano alla vita di un bambino. La invito tuttavia a tener conto delle risorse che ha intorno: mi sembra che fratello, genitori ed amici siano comunque disposti a sostenerla.

Per questi motivi potrebbe esserle d’aiuto contattare il consultorio di zona, così da poter analizzare più nello specifico le caratteristiche specifiche della sua situazione e i suoi punti di forza, e poter stabilire quindi un percorso condiviso che la porti al di fuori di questa situazione, francamente invivibile.

Le faccio fin da ora i miei migliori auguri.