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Dott.ssa Valentina Sciubba

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicosomatista

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  • Roma (Prenestino Centocelle)
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Bambino nervoso

Salve ho un bambino di 2 anni, è nervoso fa gesti del tipo: stringe i denti, fa tremare le mani, piange, non sta mai tranquillo a casa, per mangiare vuole i cartoni, altrimenti non mangia; è un bambino vivace, ma questa cosa mi preoccupa, mi sento una nullità, certe volte penso che sia colpa mia. Da premettere che io lavoro un giorno si è uno no e me lo porto pure dietro.

Sto sempre con lui, non capisco questo suo comportamento.

Il pediatra alla mia domanda non sa mai rispondermi. Quando usciamo e andiamo a casa di parenti ecc., appena entra si mette a piangere non vuole rimanere. Con il mio papà ha un rapporto di ossessione, appena lo vede, se lui non lo prende piange, se lui si allontana piange, se lui non gioca piange, non può mai cenare se c'è lui.

Mio marito è sempre presente.  La domenica lo porta sempre a comprare qualche gioco o qualcosa da mangiare. 

Abbiamo una casa tutta per noi, nuova, e lui di questa cosa è contentissimo, infatti appena usciamo subito vuole rientrare a casa.

Non gli manca nulla, ha i suoi spazi ed i suoi giochi.

Siamo stati 1 anno da mia suocera x ristrutturazione della casa, non penso che questa cosa c'entri, ma la tengo presente. Con i miei suoceri abbiamo un bel rapporto, loro escono matti per lui, non trovo una spiegazione a tutto questo nervosismo.

Gentile signora,

è un po' difficile ipotizzare da qui le cause psicologiche del nervosismo del suo piccolo. Tenga comunque presente che ciò che si impara nei primi periodi della vita, rimane come un'impronta difficile da cancellare. Il periodo precedente dai suoceri ha sicuramente perciò lasciato delle tracce quasi indelebili che potrebbero avere un ruolo nell'attuale comportamento.

Il consiglio è sempre quello di consultare un professionista che possa vedere anche e almeno ambedue i genitori; forse in questo caso può essere opportuno vedere la famiglia allargata, dal momento che per la terapia dei piccoli occorre inevitabilmente la collaborazione di chi se ne prende cura.

Se il pediatra non le risponde, lo solleciti. Potrebbe essere che ritiene il comportamento di suo figlio nella norma oppure non sa cosa risponderle dal momento che in ogni caso non rientrano nelle sue competenze le problematiche psicologiche, per le quali deve rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti

 

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