Dott.ssa Valentina Seghini

Dott.ssa Valentina Seghini

psicologo, psicoterapeuta, neuropsicologo

Mio padre soffre di demenza senile ed io non sò più che fare

Salve,volevo parlarvi di mio papà. Mio papà ha 88 anni,e da 2 anni soffre di demenza senile. Dapprima ha cominciato a cadere spesso in casa,poi ha cominciato a perdere le forze. Fare cose inconsulte e pian piano ha perso l'uso della parola. Da 2 anni è completamente allettato. La dottoressa che lo segue,gli ha prescritto il Serenase (15 gocce al di: 3 mattina,3 m3zzogiorno e 3 sera). Per dormire le Halcion compresse. Per quando è troppo nervoso,le Rivotril gocce. Intanto,ci tengo a precisare che all'inizio,queste Serenase sembravano (e dico sembravano) fare effetto,ma poi ... nulla di che. Le Halcion,anche quelle,non hanno sortito l effetto sperato. Le Rivotril date all'occorrenza lo calmano un pò,ma se malauguratamente ricomincia a gridare,l effetto si annulla subito. Nonostante siano passati 2 anni,mio papà è solo peggiorato. Grida ... grida forte e per ore ed ore. Per calmarlo,sono dovuta ricorrere al Laroxyl che so non essere adatto per i malati di demenza,ma presi dall esasperazione e dallo sconforto,all occorrenza gliel ho dato,riuscendo a far si che potesse riposare per molte ore. La neurologa,non solo non ha cambiato terapia (anche perchè,dall alto della mia ignoranza,con tanti medicinali che esistono) ma gli ha aumentato il dosaggio di Serenase. Risultato ? Il nulla assoluto ! Mio padre grida più di prima. Ha tolto le Halcion e le ha sostituite con Sonirem gocce. Il Sonirem non lo fa dormire per nulla. Insomma ... noi non sappiamo cosa fare. Ho pensato di cambiare medico. Voi cosa ne pensate di questa terapia ? A me non convince,perchè da da 1 a 10 ... dà 0 benefici.

Gentile sign.ra sono una psicologa esperta in neuropsicologia. In reparto ho visto tanti pazienti con demenza e Alzheimer. Capisco cosa prova nel non riconoscere piu' suo padre e nel vederlo in queste condizioni e comprendo anche la fatica legata alla gestione pratica ed emotiva della situazione. Purtroppo però, data l'età, suo padre si trova in una fase molto avanzata della malattia e i sintomi che lei descrive sono tipici. La demenza è una malattia degenerativa progressiva quindi è fisiologico che non ci siano dei miglioramenti. Quando si giunge a questo stadio diciamo che più che miglioramenti si cerca di stabilizzare. I farmaci che ha prescritto la neurologa mi sembrano idonei ma fate la prova a cambiare dosaggio. Cordialmente.