Dott.ssa Valeria Crepaldi

Dott.ssa Valeria Crepaldi

psicoterapeuta, neuropsicologo

La mia compagna non vuole farsi visitare (disturbo bipolare)

Salve, mi chiamo Daniele.
Da ormai 7 anni convivo con una ragazza. Ci siamo conosciuti in un momento della mia vita un po particolare (venivo da una separazione con mia moglie e di conseguenza anche con mio figlio). Ho notato fin da subito che aveva qualcosa che non andava, ma forse me lo sono negato per paura di rimanere di nuovo solo. Più passava il tempo, però, e più mi accorgevo che la sua condizione mentale era disturbata, ma nel frattempo è subentrato l'affetto e la paura di lasciarla sola a se stessa. adesso però la situazione è diventata insostenibile e invivibile. Ha continui sbalzi di umore che vanno dall'euforia all'ira, di colpo, anche solo perchè viene contraddetta. Fa ragionamenti strani e senza logica, con teorie tutte sue che sfiorano l'incredibile. Si attribuisce titoli e competenze che non ha, o racconta di avvenimenti che gli sono accaduti degni di un film d'azione, anche in mia presenza, sapendo quindi che io so, non essere veri. ormai le litigate sfiorano il surreale (l'ultima volta voleva costringermi nel pieno pomeriggio ad andare a dormire, perche secondo lei ero stanco, e al mio minimo rifiuto si è scagliata contro di me urlando e tirandomi oggetti ) ormai la mia/nostra vita è diventata un inferno. Informandomi sono venuto a conoscenza di casi di bipolarismo che presentano gli stessi sintomi, cosi mi sono offerto di aiutarla e di accompagnarla a fare almeno una visita per escludere l'ipotesi, ma al solo cenno a questo discorso lei da di matto e non vuole saperne. A volte, sembra la donna dei sogni, è dolce, premurosa, educata e gentile con tutti, poi all'improvviso diventa nervosa, egoista, sboccata e attaccabrighe. Qualche settimana fa abbiamo scoperto che è rimasta incinta e io ho pensato, sbagliando, che diventare madre l'avrebbe aiutata o comunque cambiata, ma le cose sono solo peggiorate ed io adesso non so più cosa fare, perchè anche se i sentimenti vanno mano mano diventando sempre più contrastanti, io comunque gli voglio bene e non riesco ad abbandonarla a se stessa, sopratutto adesso che condividiamo un bene così prezioso. ho veramente bisogno di qualche consiglio su come affrontare la situazione o a chi rivolgermi per avere un aiuto, perchè al momento mi trovo in un vicolo cieco e non so come uscirne per entrambi. grazie della gentile attenzione.

Caro Daniele, comprendo che la tua posizione non sia affatto semplice; da come descrivi il comportamento della tua ragazza è possibile che soddisfi i criteri per il disturbo bipolare. E’ possibile anche che lei stessa si sia resa conto di fare fatica a controllare le sue emozioni e suoi comportamenti, ma faccia fatica ad accettarlo, ecco allora spiegata la sua reazione di rifiuto di fronte al tuo suggerimento di svolgere una visita specialistica. Una delle più grandi sfide è andare incontro ad una diagnosi. Resta il fatto che lei ha bisogno di aiuto, ma non vuole farsi aiutare e tu non puoi obbligarla, anche perché sarebbe inutile; numerosi studi hanno confermato che la motivazione a cambiare è uno degli elementi più importanti per promuovere il processo di cambiamento. Ma come dice il proverbio “se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”. Quindi, data la tua motivazione, consiglio a te di iniziare un supporto psicologico. Nei casi in cui la persona che presenta un disturbo non è collaborante, si lavora in modo indiretto sul contesto. Le ripercussioni di questo disturbo nel contesto relazionale, infatti, sono piuttosto gravi e complicate e molto spesso contribuiscono a sostenere il disturbo stesso. Cambiando le condizioni nelle quali si manifesta un determinato disturbo, è possibile che il disturbo cambi forma e, in alcuni casi, possa attenuarsi evolvendo verso forme di comunicazione e di relazione un po’ meno disfunzionali. Io ti suggerisco una psicoeducazione sul disturbo bipolare, in modo da poter capire cosa sta passando la tua ragazza e come poterla aiutare, imparando delle strategie e acquisendo gli strumenti necessari per diventare un alleato attivo.

Resto a disposizione nel caso tu ritenga utile un supporto di questo tipo.