Dott.ssa Valeria Crepaldi

Dott.ssa Valeria Crepaldi

psicoterapeuta, neuropsicologo

Come posso superare il dolore dei bei ricordi nell'elaborazione del lutto?

Nel giro di cinque mesi ho perso entrambi i genitori, ai quali ero legatissima nonostante gli schemi disfunzionali familiari vivevo con loro. Non riesco ancora ad elaborare il lutto, nonostante siano passati quasi due anni, La domanda che vorrei sottoporvi è la seguente: nei vari articoli che ho letto in merito, ho trovato spesso il consiglio di tornare con la memoria ai ricordi felici. Nel mio caso però i ricordi dei momenti felici, invece di consolarmi, mi affliggono ancora di più perché esasperano il dolore della perdita piuttosto che contribuire a colmarne il vuoto. Così combatto tra il desiderio e la paura di dimenticare. Perché i bei ricordi mi provocano più dolore di quelli brutti? Come posso imparare a gestirli in modo che rappresentino una ricchezza?

Cara Sara, sei stata chiamata ad elaborare non uno ma ben due lutti, di cui forse almeno uno improvviso e di persone con cui avevi un rapporto molto stretto, se non addirittura di dipendenza affettiva. Questi fattori sicuramente rendono più difficoltosa l’elaborazione e la nostalgia viene percepita come tormento. La ricerca scientifica ha dimostrato che “i ricordi della persona scomparsa attivano i circuiti neurali che trasmettono un senso di ricompensa”, questo spiegherebbe in qualche modo il vantaggio di rimanere intrappolati a lungo nella nostalgia del ricordo del defunto.

Chi passa molto tempo a rimuginare contribuisce ad alimentare la tristezza e quindi impedisce il suo superamento. Allo stesso modo chi evita di pensare al dolore non integra l’esperienza del lutto nella sua vita psichica. In entrambi i casi diventa allora importante rapportarsi con una figura specialistica, che aiuti ad analizzare tutto ciò che è accaduto, com’è stato vissuto e, indicando la strada più corretta, aiuti a trovare un modo meno doloroso di pensare al defunto per poterne recuperare il legame in un modo nuovo.

Chi ci ha amato, continuerà a farlo nel nostro cuore, sempre se lo rendiamo un “ambiente” ospitale. Per questo la psicoterapia può fare tanto. Se lo ritieni utile SCRIVIMI nella mia pagina personale.