Seguito domanda: il mio compagno fa uso di cocaina da 20 anni

salve a tutti ... sono colei che vi scrisse mesi orsono "il mio compagno fa uso di cocaina da 20 anni"..da li il percorso che si era deciso di affrontare s.e.r.t. e quant altro... tutto si e' concluso che lui ha scelto (o la dipendenza ha scelto per lui) di dileguarsi e iniziarsi a rifare . perche' ve lo racconto? non per disperazione( ormai ho dato un senso a tutto , pur soffrendo ancora) ma vorrei che questa mia esperienza fosse forse d aiuto alle famiglie ! ora mi spiego meglio... il mio ruolo era da compagna,seguirlo e accompagnarlo nella scelta che aveva fatto ,mi sono ritrovata sola purtroppo la sua famiglia (salvo ecezione un pochino una sorella) era totalmente assente a prendere posizioni anche loro. vent anni di dipendenza ...vent anni in casa con la mamma che si accontentava di vederlo rincasare la sera e di ricevere un saluto da lui e qualche telefonatina.. non contava dopo che rientrava l uso di droghe che fa ogni notte in casa mentre lei dorme..purtroppo la cocaina non ti sfascia a mio parere cosi evidentemente che anche la madre ,in qualche modo, non vedeva il danno reale che ha. tanto che e' arrivata a dire che se doveva accadergli qualcosa era meglio in casa che fuori,,( cio alla proposta mettiamolo alle strette o si cura o farlo uscire di casa)...un giorno lui grido' con la madre e lei mi disse non esco dala vergogna che hanno sentito che urlava... la vergogna per me e' permettere ad un proprio caro di drogarsi poiche era al corrente di tutto. una sorella sapeva solo dire ignoratelo ( a cuor mio come si fa ignorare una persona a cui vuoi bene tossicodipendente e alcolista? da che parte puo stare una famiglia che ignora che lui frequenti spacciatori? che rubi dal cassetto del lavoro per farsi?l altra sorella era presente e con forze finche c ero io , dopodiche si e' fatta da parte almeno suppongo e immagino che la "posizione " che la famiglia doveva prendere non l abbia saputa affermare. vorrei tanto poter consigliare a persone con lo stesso problema...unitevi (se la persona interessata vuole uscirne) dategli la forza e accompagnatelo dialogate con loro. le dipendenze a mio parere sono difficili ma non impossibili da risolvere.. con professionisti e famiglia se il percorso viene intrapreso e lo si percorre forse ce la si fa... purtroppo ora ho capito tante cose di lui e non solo. vorrei fare un appello a tutte le famiglie " dialogate " imparate ai vostri figli il dialogo il rispetto.. e metteteli in condizioni di responsabilizzarsi, non ignorate per amore e con amore le soluzioni si trovano. vorrei aggiungere inoltre cio che in questo momento mi sta lacerando l anima, sono in cinta . non giudicatemi ma dovro' abortire il figlio dell uomo che amo, ho ragionato molto e non posso portare avanti questa gravidanza per piu motivi . sono stata sola anche in questo momento, lui si e' dileguato e la famiglia nemmeno qui si e' riscattata. ho accanto a me i miei cari mi aggrappo a loro e cerchero' di superare questo lutto cosi devastante. ma e' la scelta migliore per me, io devo pensare a me e a mio figlio di 13 anni. e' andata cosi ! ringrazio il dott, faguani che si era messo a disposizione per aiutarci. un sorriso a tutti voi grazie sonia
Carissima Sonia, posso solo tentare di capire la tua situazione veramente difficile e tutta la tua storia con quest'uomo che penso ti abbia provato molto. Sono anche molto belli i consigli che offri alle famiglie che si trovano a vivere la tossicodipendenza e condivido la necessità di non lasciare sole queste persone. Ti faccio inoltre tanti auguri per la tua gravidanza e mi permetto di dire solo una cosa circa la tua decisione di abortire, non per giudicarti, ma perchè mi trovo, in quanto psicologa e volontaria della Vigna di Rachele, molto spesso a contatto con persone che hanno compiuto questa difficilissima scelta dell'aborto e so bene quale ferita rimane nell'anima e quanto la vita cambia dopo questo atto! Non ho mai conosciuto una donna che non sia in qualche modo pentita di quello che ha fatto, pur riconoscendo di essersi trovata in condizioni per mille motivi difficilissime. Per questo ti prego solo di pensarci ancora una volta, un bambino sulla coscienza ti peserà sempre di più di un bambino in braccio, che ti potrà sempre dare anche tanta gioia. Capisco che ci possano essere anche molti motivi economici alla base di questa scelta, ma per questi potresti rivolgerti a un Centro di Aiuto alla Vita (sei a Milano, giusto? 025461477 è il numero del CAV della Mangiagalli e su internet trovi i numeri degli altri CAV ambrosiani). Esistono inoltre in Lombardia dei finanziamenti specifici per le donne incinta, su cui puoi informarti e, non ultimo, potresti anche decidere di lasciare il tuo bambino in ospedale, certa che sarà adottato da una famiglia che gli vorrà bene. Capisco che forse ti senti sola, e forse chi ti è attorno non ti sa consigliare, ma non ti scoraggiare, e non compiere una scelta da cui non potrai più tornare indietro... Se vorrai contattarmi, qualsiasi sia la tua scelta, io abito vicino Milano. Ti lascio infine il sito internet del Progetto Rachele, che si occupa di aiutare le donne ferite dall'esperienza dell'aborto, sul quale potrai trovare molte testimonianze e anche una sezione dedicata alle donne incinta. Sei stata molto forte e coraggiosa nella tua vita, non mollare adesso! Un caro saluto