Dott.ssa Valeria Esposito

Dott.ssa Valeria Esposito

Psicologo, Psicoterapeuta

La notte si sveglia piangendo dicendo che non vuole mangiare a scuola!

Buonasera, sono la mamma di un bimbo di 3 anni, a settembre ha iniziato ad andare a scuola, dall'inizio è andata abbastanza bene, contento dei nuovi compagni e delle bravissime maestre! Il problema è nato quando è iniziata la refezione, non tocca cibo non assaggia neanche, la notte si sveglia piangendo dicendo che non vuole mangiare a scuola! Non è questione di gusto ed ho avuto la prova il giorno in cui per una protesta abbiamo dovuto portare il nostro cibo da casa, non lo ha neanche aperto... Io sono un po' preoccupata, non so come comportarmi,per il momento insisto e lo lascio a scuola. Le maestre mi dicono che al momento del pasto lui non è neanche a disagio, che non guarda neanche nel piatto! Quando torna a casa ovviamente ha fame e mi chiede di mangiare, cosa che io faccio, ma ho paura che cosi facendo non mangerà mai a scuola sicuro del fatto che tornato a casa mangerà Chiedo un vostro aiuto grazie mille

Gentile signora non mi sento di sminuire  il senso di preoccupazione che lei sente nei confronti di suo figlio.Il fatto che non accetti di mangiare a scuola esprime certamente un forte disagio.Assumere cibo fa parte dei bisogni primari che un bambino soddisfa naturalmente in condizioni di serenita'. Qui la negazione  di questo bisogno, il non soddisfarlo comunica, nella modalita' tipica dei bambini, che qualcosa non va. Le consiglio di capire meglio cosa accade durante  la refezione, chi si occupa di lui ....se e come il bambino viene sollecitato  a mangiare se, per esempio,si crea troppa confusione e si spaventa, .In questo momento suo figlio sta' vivendo un momento molto delicato :la prima separazione dalla mamma e la famiglia e i tempi e le modalita' potrebbero essere troppo duri per le sue capacita' adattive.La invito,con l'aiuto della maestra, ad indagare meglio e a  ''sentire''  tutto cio' che accade quando il bambino si trova in questa situazione e  a valutare  anche la possibilita' di farlo inserire piu' morbidamente nell'orario completo ,magari dargli piu' tempo per lasciargli acomprendere quello che sta' accadendo e sopratutto tranquillizzarlo ,spiegandogli  e dimostrandogli con tenerezza che vive un tempo a scuola ma le attivita' che svolgeva a casa con lei o con con chi si prende cura di lui restano  presenti e importanti  nella sua giornata.Resto a sua disposizione e  le faccio i piu'cari auguri perche' con l'attenzione giusta tutto si puo'  modificare e migliorare!