Dott.ssa Valeria Pozzer

Sono la Dott.ssa Valeria Pozzer, psicologa-psicoterapeuta e psicologa forense.

Mi sono laureata in Psicologia Clinico-Dinamica presso l’Università di Padova e successivamente specializzata nella stessa città presso la Scuola di Psicoterapia Interattivo-Cognitiva. In quest’ultima ho avuto l’opportunità di approfondire i presupposti del pensiero del prof. Alessandro Salvini, fondatore della scuola, e dei suoi maestri.

Condividendo i loro presupposti ho frequentato successivamente i Master in Dipendenze e Poli-assunzioni e in Psicologia Giuridica-Forense presso la stessa scuola.

Grazie a queste formazioni posso dire di aver acquisito un modo di pensare o Forma Mentis che mi permette di comprendere i diversi modi in cui le persone si relazionano: competenza fondamentale nelle realtà in cui lo psicoterapeuta può essere chiamato ad intervenire.

Abbracciando questo modo di pensare, oggi intendo i comportamenti di ognuno di noi come generati all'interno di un contesto di relazioni alle quali partecipiamo costantemente (con le altre persone, con noi stessi e con i sistemi culturali ai quali apparteniamo). Le mie esperienze nel campo successive che mi hanno portata, nel corso del tempo, ad affiancare equipe multidisciplinari in cliniche private, contesti ospedalieri, strutture residenziali ed oggi a svolgere la libera professione in diversi ambiti mi hanno permesso di sviluppare competenze necessarie a sostenere le persone attraverso percorsi individuali (che non escludono tuttavia di considerare la co-partecipazione delle persone che circondano l’individuo) sia allargati ai membri che compongono il contesto familiare/sociale al quale la persona partecipa.

Quando ho iniziato a lavorare come libera professionista:

In ambito clinico, utilizzando un approccio interazionista, il mio lavoro si propone di fornire un intervento individualizzato nel quale particolare attenzione, nel corso dei colloqui, verrà data ai significati che, dopo aver co-costruiscono ovvero negoziato con le altre persone, la persona attribuisce a sé, al mondo che la circonda e ai suoi vissuti.

Dopo aver raccolto la storia che la persona porta, la modalità che ho scelto di utilizzare nel mio lavoro, mi permette di provare poi a riflettere con il mio interlocutore nel tentativo di problematizzare i significati che attribuisce, in virtù dei suoi pregressi, anche alle sue esperienze odierne in vista di ricostruire per esse un nuovo senso percepito non più come problematico ma adattivo in relazione alla vita presente.

La relazione psicoterapeutica avrà quindi l’obiettivo di co-costruire per il mio interlocutore nuovi modi, più adattivi, di vivere le esperienze di disagio.

In questo ambito mi occupo prevalentemente di adolescenti/giovani adulti e rapporto genitori-figli ma anche di rinarrare le esperienze di disagio della vita adulta.

In ambito giuridico mi occupo di Consulenze Tecniche d'Ufficio e di Parte (prevalentemente in ambito di Diritto di Famiglia).

Ricevo privatamente presso:

• lo Studio di Thiene (VI) sito in prossimità del centro storico, della stazione e adiacente a diversi parcheggi pubblici.

• lo Studio di Vicenza sito in prossimità del centro storico, della stazione di treni e corriere. Lo studio è raggiungibile con i mezzi pubblici e in auto (disponendo di numerosi parcheggi gratuiti nella vicinanze).

• Online

Come qualcuno di voi avrà già letto nella mia descrizione, condividendo i presupposti del pensiero del prof. Alessandro Salvini e dei suoi maestri, ancora prima di frequentare la Scuola di Psicoterapia Interattivo-Cognitiva l’approccio che ho scelto di utilizzare nel mio lavoro è quello interazionista.

Come quando inizio un nuovo percorso ovvero appena conosco una persona provo a spiegarvi anche qui come, dopo aver compiuto questa scelta, si evolve un percorso di psicoterapia nel mio studio.

Innanzitutto, esistono più approcci ovvero differenti modi in cui lo psicoterapeuta può decidere di lavorare dando maggior considerazione ad aspetti diversi del comportamento umano (c’è chi da attenzione in primis alle emozioni, chi al comportamento, chi alle motivazioni dello stesso e così via)

Io ho condiviso, come già detto, i presupposti del modello interazionista perché in primis prende in considerazione i significati che per la persona assumono le esperienze che fa e/o possono accadere durante la sua vita; il significato che attribuiamo ad esse infatti ci permette di percepirle, interpretarle e in definitiva vivere la nostra realtà nel modo in cui la sperimentiamo ogni giorno.

Quando nella nostra vita il nostro modo di percepire e vivere la realtà genera vissuti non piacevoli o che significhiamo (ecco come mai tanta importanza ai significati) come problematici può arrivare il momento in cui non siamo più disposti a sopportare questa condizione e vogliamo cambiare in direzione di una condizione di maggior benessere psicologico. Ecco a cosa serve e quando si può scegliere di ricorrere alla psicoterapia.

Utilizzando un modello interazionista, per aiutare la persona a cambiare il modo in cui vive le sue giornate che vanno a comporre in ultima analisi la sua vita, considero la persona stessa quale primo agente del possibile cambiamento che vuole raggiungere.