Mia figlia 17enne
Mia figlia ha appena compiuto 17 anni. So perfettamente che l'adolescenza non è un periodo facile, ho un altra figlia che oggi ne ha 25 e che viene da una separazione dal mio primo marito e l'inserimento/adattamento al mio nuovo marito con la nascita di due fratelli minori. Malgrado ciò però pur avendo anche lei avuto le sue crisi adolescenziali (scuola/periodo di omosessualità) l'ho sempre sostenuta in tutto e non siamo mai arrivate a periodi drammatici, il dialogo tra di noi è sempre rimasto. Con la ragazza di 17 anni invece trovo un muro, non accetta nessun tipo di dialogo che non sia di sua iniziativa, alla minima domanda come va? che fai oggi? si può scatenare l'inferno e io rimango basita perchè cerco di andarci sempre molto delicatamente ma non riesco mai a percepire quando poter iniziare una qualsiasi banale discussione con lei che non finisca poi in litigio/accuse ecc... La situazione in casa non è delle migliori, i rapporti tra me e mio marito sono altalenanti e questa sembrerebbe essere la scusa per additarci in qualsiasi momento come cattivi genitori. Abbiamo sempre concesso massima fiducia sapendo che è una ragazza intelligente ed anche abbastanza matura quindi non vive con il nostro fiato sul collo. Si assenta spesso da scuola e la trascura malgrado noi facciamo dei sacrifici per garantirle una scuola privata di buon livello, ma anche lì pare che stiamo sbagliando tutto...Ora ha iniziato una terapia psicologica per darle un supporto esterno visto che a suo dire noi di lei non abbiamo capito nulla ma malgrado ciò resta una situazione abbastanza difficile per me da gestire (il padre lascia molto correre sperando che cresca e si risolva da se) e purtroppo a volte mi porta la punto di farle capire che in questo momento non la riconosco...non è la persona che conoscevo pochi anni fà ed ecco...cado nel trabocchetto e quindi non la stimo, non l'apprezzo e non sono contenta di lei. Non so piu' come prenderla e soprattutto essendo io una persona ansiosa di mio finisco per lasciarmi assalire dall'ansia. Grazie per un qualsiasi consiglio.
Capisco la difficoltà che stai vivendo in questa situazione. Come psicologa, credo che il primo passo sia riconoscere che l’adolescenza è un periodo estremamente complesso per entrambe le parti: sia per il giovane che sta attraversando il cambiamento, sia per i genitori che cercano di sostenerlo. La distanza emotiva che senti con tua figlia può derivare dalle sue trasformazioni interne, che la portano a ridefinire la sua identità e a separarsi progressivamente dai genitori, un processo naturale ma spesso doloroso per entrambi.
Il fatto che tua figlia stia intraprendendo una terapia psicologica è un buon segno. È importante che continui a supportarla in questo percorso, cercando di non prendere personalmente le sue reazioni. La sua percezione di essere fraintesa, anche se dolorosa per te, riflette un tentativo di esprimere la sua individualità e di cercare risposte a domande che, a volte, nemmeno lei stessa riesce a comprendere.
In merito ai conflitti, un consiglio utile potrebbe essere quello di continuare a mantenere aperta la porta del dialogo senza forzarlo, cercando di entrare in sintonia con il suo mondo senza criticare o giudicare. Potresti provare a comunicarle che, anche se non sempre comprendi pienamente il suo comportamento, sei comunque pronta ad ascoltarla senza pregiudizi. Evita di fare confronti con la tua prima figlia, poiché ogni adolescente è unico e la sua evoluzione è influenzata da molti fattori.
Per quanto riguarda il suo rendimento scolastico, ti suggerirei di adottare un approccio più rilassato, cercando di capire le sue difficoltà senza focalizzarti esclusivamente sul risultato. Se ci sono disagi o difficoltà più profonde dietro alla sua scarsa motivazione, è importante affrontarli con la stessa delicatezza con cui affronti i suoi conflitti relazionali.
Ricorda che l’ansia che provi è comprensibile, ma potrebbe essere utile fare dei passi indietro, cercando di non identificarti completamente con il suo comportamento. La tua ansia potrebbe aumentare la tensione e rendere la situazione ancora più difficile da gestire. Potresti considerare di parlare con uno psicoterapeuta per te stessa, per avere un supporto nel gestire le emozioni legate alla sua fase adolescenziale e le dinamiche familiari in corso.
Infine, cerca di dare il giusto spazio a tua figlia per essere se stessa, pur mantenendo una costante disponibilità affettiva e di supporto. A volte, l’ascolto silenzioso e la presenza costante sono le cose che riescono ad avere il maggiore impatto.
Psicologa - Roma