Vale ancora lottare?
Sono un ragazzo di 53 anni, ho vissuto a Milano per quasi 32 anni abbastanza bene, come tanti, con alti e bassi. Purtroppo, a un certo punto mi ritrovo i miei genitori che vivono in Sicilia, nello stesso momento, ammalati in maniera seria (ictus per mio padre e ben 2 tumori, al pancreas e al fegato, per mamma). Quindi ho chiesto ferie e malattia a lavoro e sono dovuto scendere in Sicilia per accudirli. Ero sposato da ben 28 anni e stavo insieme a questa persona da 33 anni. Purtroppo, nel periodo in cui sono mancato per 6/8 mesi, lei si è buttata a capo fitto, come una adolescente, in una storia extraconiugale, fino a dover divorziare e perdere tutto quello che insieme avevamo costruito, come da sentenza del giudice, dopo una lunga lotta tra avvocati e magistrati per trovare un accordo consensuale adeguato per entrambi. Ho perso il 70% di tutto e sono dovuto riscendere a vivere in Sicilia e prendermi cura dei miei genitori in gravi condizioni. Adesso, dopo un anno di dolore, disperazione e rimpianti, ho capito che a 53 anni è molto, ma molto difficile, ricostruirsi una nuova vita, e soprattutto superare le paure e ansie di trovare un'altra persona che ti faccia così fortemente del male, senza un minimo di coscienza. Io, quando avevo realmente bisogno di lei, non c'è stata..
Gentile Giuseppe, è molto bella la genuinità con cui descrive il periodo difficile che sta attraversando. Prima di risponderle, voglio dirle che la abbraccio profondamente.
Ciò che ha vissuto, i problemi di salute dei suoi genitori, il tradimento della sua ex moglie, la perdita di ciò che aveva costruito con questa donna e il forte dolore che ne consegue, sono esperienze che molte anime sensibili come la sua affrontano nel corso della vita.
Jung chiama questi periodi di sofferenza "la notte buia dell’anima", invitandoci a cogliere il senso più profondo di ciò che ci accade: egli paragona questi periodi bui della vita alla fase di gestazione che ogni creatura vivente attraversa prima di vedere la luce. Il feto, nascosto nell’utero, si nutre dell’energia primordiale del buio aspettando silenziosamente di affacciarsi alla nuova vita che lo aspetta; il seme, nascosto nel grembo della Madre Terra, allo stesso modo si affida alla saggezza creativa delle tenebre in attesa di emergere dal terreno per baciare il sole.
La stessa cosa avviene con il mutamento delle stagioni: la caduta delle foglie vecchie (e la conseguente gestazione invernale) annunciano l’arrivo della primavera, la nascita di nuovi germogli.
In questo momento della sua vita si trova in una fase di gestazione in cui ciò che c’era prima si sta trasformando in qualcosa di completamente nuovo: e affinché questa metamorfosi avvenga, è necessario attraversare la notte buia dell’anima.
Ciò che la aspetta è una primavera del tutto nuova, che porterà ciò che di bello è mancato nei periodi precedenti ;-)
Psicologa clinica, Psicoterapeuta, Psicosomatista - Perugia