Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Scatti d'ira e aggressività incontenibili

Salve, sono una ragazza di 21 anni fidanzata da poco più di dieci mesi con un ragazzo di 27. La nostra relazione è sempre stata un po' travagliata, con innumerevoli incomprensioni e tira e molla per causa sua, in quanto mai coinvolto in una relazione vera e propria. Sostanzialmente, sapevo che non fosse abituato alla vita di coppia, alle relazioni e quant'altro. Nell'ultimo periodo le cose sembrano andare meglio, mi parla spesso di un possibile futuro fra di noi e di questo ne sono molto contenta e convinta anch'io stessa. Il problema sorge nel momento in cui, per un motivo o per un altro, si discute. Lui è molto geloso e molto possessivo, sono anch'io gelosa ma da quando conosco lui è come se la mia gelosia avesse raggiunto dei limiti inimmaginabili. A volte sento di vivere in funzione di lui, e viceversa. Già questo non credo sia del tutto positivo o sano. Mi spiace se dilungo, vorrei che la situazione vi fosse il più chiara possibile.
Ieri sera l'ennesimo litigio (nb: per un banalissimo "like" ad una foto di un ragazzo di mesi e mesi addietro, mentre io e lui eravamo in pausa da tre settimane circa). Ha iniziato a sostenere che mi piacessero tutti i ragazzi perché in realtà sono una poco di buono e lo nascondo per vergogna, sosteneva che non mi importasse nulla di lui e mi insultava, con una cattiveria e una rabbia tale che, ancora una volta, non c'ho visto più. Non riuscendo a farmi ascoltare né comprendere, perché continuamente insultata e rifiutata al dialogo, ho ripreso a scagliarmi contro di lui riempendolo di calci, pugni, schiaffi e quant'altro. Questa è la terza volta che accade, e voglio che sia chiaro il fatto che non sono assolutamente una persona violenta, per niente. Mai alzato un dito, mai pensato di farlo con nessuno. Ma i nostri litigi mi fanno impazzire, il fatto di essere accusata ingiustamente, insultata e aggredita verbalmente da lui, mi distrugge a tal punto che l'unico sfogo che trovo è quello di picchiarlo. (Lui ha provato spesso a difendersi, e molte volte mi ha aggredita a sua volta per cercare di stopparmi).
Ieri sono arrivata a farmi anche del male, tentando di dargli un pugno. Nel momento in cui ho iniziato a piangere e dimenarmi per il dolore, si è addolcito d'improvviso, e la sua espressione è ritornata quella di sempre.
Io credo fortemente che siano i suoi atteggiamenti a farmi diventare così, e la cosa inizia a farmi impazzire. Non riesco a capire come far sì che le cose cambino. Ci amiamo, davvero tanto, e togliendo questi episodi il nostro rapporto è perfetto.
Cos'è che non funziona?
Vi ringrazio in anticipo per la pazienza, mi scuso nuovamente per il papiro.

Cara Fabiola,

La prima cosa che mi viene da dirle è che siete entrambi molto giovani. Capita che alla vostra età le ambivalenze che caratterizzano i sentimenti più passionali possano venire esasperati. 

Tuttavia lei descrive una situazione in cui non posso fare a meno di notare alcuni aspetti di rischio relazionali: la modalità comunicativa, la risoluzione dei conflitti; inoltre, la "gelosia", o meglio, la "possessività" del suo ragazzo, che generalmente non è un aspetto positivo in una relazione amorosa. 

Secondo me il quadro è abbastanza complesso, almeno da quello che scrive. Mi sembrano in atto dinamiche proiettive che vanno sapute individuare, leggere e consapevolizzare.

Le consiglio di contattare una collega nella sua città, per cercare un confronto con una persona in grado di aiutarla a capire cosa le succeda quando sente di non poter gestire la sua rabbia che diventa agita.

Infine, una volta che i suoi sentimenti saranno più chiari, non escluderei un percorso psicoterapeutico per se stessa: alla sua età si possono scoprire molte belle cose di sé, anche fuori da ogni aspettativa.

Un sincero augurio.

La saluto cordialmente