Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Come capire se rimanere in una relazione?

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni. Ho una relazione con un ragazzo di 26 anni da 1 anno e mezzo. In questo periodo di quarantena, vivendo lontani, non ci siamo mai visti. In tutto questo periodo non ho sentito la sua mancanza neanche una volta, sebbene avessimo un buon rapporto incentrato (o almeno credevo) su un amore vero. Mi rendo sempre di più conto che io e lui non abbiamo assolutamente nulla in comune: abbiamo due vite diverse, obbiettivi diversi, caratteri diversi e trascorsi diversi. In un anno e mezzo, in ogni nostro litigio non gli ho mai sentito chiedere una volta scusa. Sono sempre io a dover tornare indietro sui miei passi, a dovermi mettere in discussione e quando non lo faccio, lui si comporta come se quel litigio non fosse mai avvenuto. Non sono libera di esprimere il mio parere. Ogni volta che parlo mi sento inascoltata. Lui considera ogni mio singolo pensiero come una sciocchezza o come una critica, dicendomi che non so fare altro che denigrarlo. Più volte in questo tempo di relazione mi ha ripetuto che non voleva ascoltare i miei problemi perché lui vuole stare tranquillo e basta.
Mi sono sempre sentita felice con lui, ma ad oggi mi rendo conto che non è più così. Non so più se voglio rimanere in una relazione del genere. Mi spaventa lasciarlo, perché già è accaduto una volta e lui ha assunto dei comportamenti abusivi-controllanti. Mi tempestava di telefonate, si faceva trovare sotto casa mia, si metteva in contatto con i miei familiari per offendermi e controllava ogni mio spostamento. Mi farebbe paura rivivere una cosa del genere. Non so cosa fare, non so se lasciarlo o meno. Non so se questa mia decisione possa essere dettata dalla sicurezza che non voglia più questa relazione oppure dal periodo di quarantena che stiamo vivendo. Tuttavia ad oggi mi rendo conto che gli stessi problemi che mi hanno condotta a lasciarlo un anno fa, ad oggi sono rimasti gli stessi.
Ringrazio quanti di voi avranno un minuto da dedicarmi.

Gentile Arianna,

La sua lettera descrive molto bene i suoi sentimenti.

Leggendo che lei non sente la mancanza del suo ragazzo, non ho pensato affatto ad un problema... anzi, ho pensato che possa essere indicativo del fatto che lei sia una persona che sta bene con se stessa e che sappia vivere le sue relazioni in modo sano.

Infatti, dalle sue parole non si evince il "bisogno dell'altro" e questo, a mio avviso, è un segno di maturità relazionale in ogni rapporto di coppia, a prescindere dall' "amore vero". 

Certo Arianna deve valutare bene se mantenere o meno un rapporto con una persona che le sembra avere un carattere poco affine al suo e con, in più, le caratteristiche che ha descritto (mi riferisco alle ragioni che vi avevano già portato a lasciarvi).

Lei ha tutta una vita davanti. Le suggerisco di basare la sua decisione sul "suo sentire" (i suoi sentimenti, le sue sensazioni) anziché sul "pensare". Si chieda cosa preferisce per sé, cosa desidera di buono per se stessa.

Mi permetto un'unica raccomandazione: se dovesse decidere di interrompere questa relazione, non torni sui suoi passi. Temo che non lo farebbe per sé.

Le auguro ogni bene.

Saluti cordiali.