Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Da bambina mi è stata diagnosticata una marginalità cognitiva

Salve, le scrivo perché da bambina mi è stato diagnosticata una marginalità cognitiva mi è stato assegnato la maestra di sostegno. Ho parlato con la neuropsichiatria infantile perché adesso ho 26 anni e lei mi ha detto che ho una marginalità cognitiva in base ha un test effettuato mi ha assegnato il sostegno, il punto è questo quando vado per imparare un argomento devo leggere tante volte non riesco ad apprendere subito, le tabellina o i conti li devo ripetere sempre perché non riesco ha ricordare, il mio cervello è come se non vuole registrare le informazioni. Questo mio deficet mi sta creando tanti problemi, sul lavoro mi dicono che sono poco sveglia, sulla patente pure. Cosa posso fare? C'è una cura? Voi dite che è un handicap mentale?

Carissima,

più di una persona che ho conosciuto da grande e che da bambina/o aveva avuto una diagnosi di fragilità cognitiva, ha portato avanti la sua vita regolarmente (e qualcuna anche studi superiori e universitari).

Questo è accaduto perché sono state aiutate a fare emergere le loro risorse e le hanno potenziate, se pur faticosamente e con il tempo...

Sicuramente lei, Caterina, ha un potenziale da sfruttare.

Nella vita ognuno dovrebbe trovare il proprio talento, il potenziale di cui dispone, per poter vivere nel modo migliore possibile. Le faccio un esempio, una persona con un deficit sensoriale (ad es. una persona non udente) impara a fare affidamento sui sensi che possano aiutarla a relazionarsi e ad essere autonoma...

Lo stesso vale per un deficit cognitivo.

Dal momento che nelle neuroscienze non si parla più di "un solo tipo di intelligenza", ma di "diverse intelligenze", va compreso quali siano le sue possibilità in questo senso. Questa comprensione profonda l'aiuterebbe sia a contare su di sé che a fortificarla da un punto di vista dell'autostima.

Le consiglio vivamente di consultarsi con un/a professionista psicoterapeuta o con un/a neuropsicologo/a, anche del servizio pubblico, per fare una valutazione e impostare un lavoro su misura per lei.

Spero di esserle stata d'aiuto.   

Saluti cordiali,

Dott.ssa Verusca Giuntini