Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta E.M.D.R.

Ansia bambino di 11 anni

Buongiorno,
mio figlio di 11 anni frequenta la prima media, da qualche tempo mi dice che teme di essere guardato e giudicato quando parla con gli insegnanti. Premetto, non ha mai avuto difficoltà a scuola, pur non passando pomeriggi a studiare i suoi voti sono sempre stati alti, è un bambino dotato. Una insegnante in particolare, quella di italiano e storia lo fa sentire a disagio, lo richiama continuamente, perché secondo lei è distratto e assente. In fase di colloqui dice che il ragazzo è troppo taciturno e che potrebbe fare di più, per assurdo anche con lei la media dei voti e 8 o più. Quello che mi preoccupa è questa forma d'ansia che mio figlio manifesta anche nei confronti dei compagni, ha buoni rapporti con tutti ma si sente giudicato e mi dice che è fortunato ad avere la mascherina così non vedono il suo viso. E' proprio questo che mi ha colpito. Fin da piccolo è stato cagionevole di salute, è gracile e si stanca facilmente. L'unico sport che ha fatto con passione è il tennis, gli sport di gruppo li evita ed anche se non lo dice so che si sente giudicato e non a suo agio. In famiglia parliamo molto e lui non nasconde mio che lo preoccupa. Gli abbiamo chiesto se preferisce parlare con qualcuno che non siano mamma e papà e nonostante la sua timidezza, ha risposto che si forse lo aiuterebbe. Chiedo un parere a voi. Grazie

Carissima, 

L'attenzione e la cura che sta dimostrando di avere verso il suo bambino è la prima "medicina" al suo malessere psicologico. Questo bambino appare essere molto sensibile, ed anche questo è parte delle sue doti. A mio avviso, sarebbe importante che egli si sentisse legittimato ad essere se stesso, trasmettendogli fiducia ove egli appaia distratto e apprezzando quello che sta già facendo.

Riguardo allo sport, ogni bambino ha della attitudini proprie, per lui è probabilmente congeniale uno sport individuale.

Riguardo alla mascherina le direi di leggere le sue parole (cioè che "così gli altri non vedono il suo viso") in senso metaforico, forse più come un bisogno di protezione che di nascondersi.

Infine, dato che suo figlio ha espresso esplicitamente il desiderio di parlare con una persona esterna lo assecondi con serenità e fiducia, scegliendo uno/una psicoterapeuta che si occupi di infanzia.

Restando a disposizione per qualsiasi chiarimento o indicazione, le porgo un cordiale saluto.

Dott.ssa Verusca Giuntini