Dott.ssa Verusca Giuntini

Dott.ssa Verusca Giuntini

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Genitori che cercano di decidere per te, come fare?

Salve, sono una ragazza di 25 e sto avendo dei problemi con i miei genitori da un po’. Quasi 4 anni fa sono andata all’estero per fare il lavoro dei miei sogni, e sebbene stessi ancora all’università, i miei genitori erano orgogliosi di questa mia scelta. Lì ho conosciuto il mio attuale ragazzo (portoghese) e siamo da 2 anni insieme. Causa covid il mio contratto di lavoro non è stato rinnovato e da lì mi è crollato il mondo addosso. Ho dovuto abbandonare una città dove ho vissuto per 3 anni, la mia indipendenza, il lavoro dei sogni, tutti i miei amici conosciuti lì e anche la convivenza con il mio ragazzo dato che lui è del Portogallo. Da quel momento è iniziata la nostra relazione a distanza che va avanti tutt’ora. Dall’anno scorso ad ora, non ho trovato lavoro qui in Italia. Il mio ragazzo ora si trova in Irlanda per lavoro, e la mia idea sarebbe quella di andare lì e cercare lavoro (dato che si trova facilmente e il guadagno è buono). Ma c’è il problema dei miei genitori. Per loro è assurdo che io vada a convivere con lui , anche se l’ho fatto in precedenza, perchè non siamo sposati. Premetto che a casa i miei genitori mi lasciano i miei spazi, faccio quello che voglio e si fidano. Ma il problema subentra quando si parla che voglio andare in Irlanda o anche semplicemente quando voglio andar a trovare il mio ragazzo dopo mesi e mesi non averlo visto, perchè a detta loro 4 giorni sono abbastanza invece di 2 settimane. Sto vivendo di ansia, sono dimagrita 7kg e durante le giornate ho continui segni di svenimento. Mi sento privata della mia libertà e delle mie scelte. Il mio problema è quello di voler far felici tutti, ma io non lo sono. Sento che loro pensano alla loro felicità prima della mia e non capiscono quanto ci sto male. Vorrei di nuovo la mia indipendenza e la mia vita in mano. Ho provato più volte a parlare con i miei genitori ma finiamo sempre per litigare e loro non accettano ragioni. Cosa mi consigliate fare? Non ne posso più e questa situazione mi sta mandando allo sfinimento.

Gentile Nunzia, le mando questo nuovo messaggio, perché la mia prima risposta era stata un po' frettolosa.

Come le dicevo, a un certo punto della sua lettera, lei scrive che "i suoi non capiscono la sua sofferenza".

Io però sono certa che non si tratti di insensibilità...

È possibile che abbiano delle motivazioni interne (emotive) difficili da esplicitare?

La prima cosa che le chiederei se fosse una mia cliente è quella di raccontarmi come vengano di solito comunicate le emozioni nella sua famiglia, e come lei comunichi le sue necessità ai suoi genitori - magari facendomi qualche esempio.

La seconda domanda è di ordine molto pratico: i suoi genitori conoscono il suo fidanzato?

Probabilmente per loro è difficile fidarsi a lasciarla andare via, lontano, con una persona di cui non sanno nulla... (mi metto nei loro panni).

Inoltre, in questo momento, ci sono (purtroppo) anche delle ragioni abbastanza oggettive (mi riferisco alla pandemia) che aumentano le perplessità dei suoi e di tutta l'umanità.

Capisco che lei stia molto male... i suoi sentimenti rimangono inespressi, mentre vorrebbero crescere... (mi metto nei suoi panni).

Quello che può fare lei fin da adesso è migliorare la comunicazione con la sua famiglia.

Come? Più o meno, parlando ai suoi genitori in prima persona del disagio che prova, di quali siano i suoi bisogni insoddisfatti e quindi chiedendo loro quello che da essi desidera che facciano per lei... col cuore.

Se ci riesce, poi, pratichi un po' di mindfulness in modo da rafforzare la sua presenza e vivere meglio il presente: faccia un passo alla volta e con pazienza. 

Infine, può sempre ricorrere a un po' di sostegno psicologico che, a mio avviso, è sempre un toccasana.

Spero di esserle stata utile.

Perdoni il secondo messaggio.

Restando a sua disposizione per ulteriori eventuali informazioni o chiarimenti, la saluto cordialmente.

Dott.ssa Verusca Giuntini