Dott.ssa Verusca Gorello

Dott.ssa Verusca Gorello

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con

Salve scrivo perchè ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo, e come devo reagire. Sono una ragazza alle prese con le relazioni con 'l'altro'. L'altro inteso come un qualcosa diverso e lontano da me. Perché è così che inizio a definire chiunque si aggiri e cerchi di penetrare nella mia sfera personale e intima. Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con gli altri. Amo stare in compagnia, ho degli amici fantastici, pochi e giusti sono quelli che mi conoscono a fondo. Ma mai ho permesso a nessun ragazzo di stare insieme a me per più di quattro mesi. Li ho sempre allontanati appena cercavano di avvicinarsi troppo a me, e per avvicinarsi intendo ogni forma di vicinanza fisica. Non ho mai capito cosa provasi per un ragazzo, e ho sempre preferito starmene da sola, con i miei amici, senza soffrire di questa cosa. Ora però, da qualche mese sto con un ragazzo. Fantastico, mi riempie di attenzioni. Ma io? Io che ruolo ho? Sono sempre distante, e da quando lo abbiamo fatto, la situazione è peggiorata. Tutto ciò che dice e che fa mi irrita, sono arrabbiata con lui, aggiungendo il fatto che da allora sto male fisicamente tra cistiti e malori vari. Ma so perfettamente che non è colpa mia. Ho come la sensazione che mai riuscirò ad abbandonarmi totalmente a qualcuno,che mai vedrò il sesso come qualcosa di bello da condividere, ma qualcosa che mi viola; ma soprattutto che mai riuscirò a dissolvere la confusione che alberga in me per quanto riguarda queste relazioni. E' veramente frustrante, per me, ma anche per chi cerca di starmi vicino. Grazie dell'aiuto!

buona sera arianna,

la prima cosa che vorrei dirle è che il fatto che lei abbia una così grande consapevolezza del suo problema la fa partire con un punto di vantaggio rispetto a chi non riesce da solo a ragionare in modo lucido come fa lei!!!

sicuramente l'aver vissuto un'infamzia difficile se non traumatica lascia strascichi relazionali e personali, ma molto spesso è la percezione soggettiva che svolge un'axione sfavorevole sulla nostra personale vita.

Io mi sento di dirle che il suo è un grosso problema sul quale però si potrebbe lavorare in più modi riuscendo ad ottenere risultati superlativi.

io personalmente ragionerei sulla definizione dell'identità; sul concetto di limite e di invasione degli spazi vitali per poi seguire in base ai risultati che questi interventi ci porgono!!!!

spero di poterle essere stata utile.