Madre troppo possessiva oppressiva

Salve sono una ragazza di 46 anni e vivo sola con mia madre, poiche’i miei fratelli vivono fuori citta’; siccome fin ad ora ho sempre avuto bisogno di lei, perche’sono cagionevole di salute e lei ha sempre gestito la mia vita proprio per questo motivo. Fin ad ora ho sempre fatto cio’ che voleva lei, anche nelle amicizie stavo attenta a chi frequentavo perche’ me lo diceva lei.

Poi quando finalmente ho conosciuto un uomo che mi vuole bene lei ha fatto di tutto per impedirmi di stare con lui, perche’ ha scoperto che non vive in buoni ambienti, cioe’ frequenta case di gioco e si dice che ha tante donne, ma io nn ci credo.

Lui con me e’ sempre dolce e buono non mi ha mai trattata male. Solo che a mia madre nn piace e mi ricatta con la storia che mi toglie l'eredita’se resto con lui. Non so piu’ cosa fare. Ormai sono tre anni che sto con quest'uomo, lui e’ divorziato ed ha un figlio grande che lavora. Anche lui lavora come barman. I primi due anni siamo stati insieme che era bello veramente...poi si e’ intromessa mia madre nella nostra storia ed e’ cominciato l'incubo. Non so piu’ cosa fare.

Aiutatemi per favore.

Grazie mille

Gentile Signorina, la sua convivenza con sua madre e soprattutto la mancanza di confini chiari tra voi due, sono un vero ostacolo per il raggiungimento di importanti obiettivi di vita.

La madre purtroppo metterà sempre in atto azioni di  interferenza nelle sue scelte più personali. Questo non per cattiveria ma a causa di una relazione insana che si è creata nel tempo tra voi. La madre "non vede" la sua identità di figlia autonoma, separata da lei. Nella sua logica pensa di fare delle azioni per il bene della figlia. Può essere solo lei figlia, a decidere di cambiare qualcosa, riuscendo a "separarsi" un po di più dalla madre, capendo che questa è una scelta naturale, per non soffocare oltremodo la sua personalità. L'aiuto di un terapeuta sarebbe utile perché lei trovi le risorse di fare un passo emancipativo importante dalla figura della madre, per entrare in un nuovo equilibrio esistenziale.

 

Saluti, Vittorio