Paura del controllo

Salve, io da diversi anni sto vivendo una paura non semplice da spiegare. Origina da un rapporto malsano in famiglia. In particolare, "temo" di ricevere aiuti dai miei genitori, sia per una questione di orgoglio (ho 27 anni e mi voglio rendere indipendente anche se non ho un lavoro stabile), sia perchè temo che, l'accettazione di un loro aiuto comporti inevitabilmente per me anche l'accettazione delle loro regole, della loro condotta, della loro visione della vita e soprattutto della strada lavorativa che loro vogliono per me. In questo caso, mi dico, che senso ha abboccare ad un amo avvelenato?
Non è semplice in questo caso uscire dalla loro sfera di influenza in quanto, perennemente soli, tutta la loro attenzione maniacale è focalizzata sul loro figlio. Grazie per i suggerimenti di aiuto che vorrete darmi.

Buongiorno Francesco, esprime una paura molto chiara e comprensibile. Effettivamente un'azione di aiuto dei suoi genitori, verrebbe percepita come una minaccia reale al suo grande bisogno di indipendenza ed emancipazione. Perche verrebbe come lei stesso dice, sottoposto alle stesse modalità di comportamento genitoriale, che in passato l'hanno fatta star male. Perciò è importante mantenere i confini stabili nel rapporto con i suoi. E questo non sarebbe difficile. Ma l'impressione che ricevo è che nella sua mente invece questo pensiero sia disturbante, perché lei lo vive come se dovesse realmente realizzarsi. È possibile che sia diventato un pensiero ossessivo?!  In tal caso questo tipo di paura può essere affrontata con un lavoro psicologico, cioè con l'aiuto di uno psicoterapeuta. Auguri